TRIBUNALE: INTERROGAZIONE AL MINISTRO DI BUEMI

BUEMI

Presentata una interrogazione parlamentare di Enrico Boemi(Psi) sui disagi derivanti dall’accorpamento del tribunale di Rossano a Castrovillari. Di seguito il testo:«Premesso che il Presidente della Sezione Civile del Tribunale di Castrovillari (Cosenza) ha deliberato il definitivo accorpamento presso il Palazzo di Giustizia di Castrovillari delle attività giudiziarie civili che precedentemente venivano svolte dal Tribunale di Rossano (affari di contenzioso ordinario e di lavoro/previdenza pendenti).

A causa dell’inadeguatezza del Tribunale di Castrovillari ad ospitare il carico di lavoro di quello di Rossano, i rappresentanti politici locali hanno investito del problema la deputazione di tutti gli schieramenti presenti in Parlamento, ricevendo rassicurazioni circa l’opportunità di porre rimedio ad un macroscopico errore commesso dal Governo, all’epoca in carica.

da articoli di stampa di questi giorni (vedi Gazzetta del Sud del 29 maggio 2015) si apprende, infatti, che a causa dell’impossibilità del Tribunale di Castrovillari di ospitare tutte le attività giudiziarie del Tribunale di Rossano si sta procedendo alla riapertura della vecchia sede del Tribunale di Castrovillari, con un aggravio di spese non indifferente e sembrerebbe addirittura che il Ministero della giustizia debba stanziare una cifra intorno ai 300 mila euro, allora ci si chiede quali siano i risparmi di questa operazione di accorpamento.

L’assetto territoriale degli uffici giudiziari deve essere ridefinito secondo criteri oggettivi e omogenei che tengano conto dell’estensione del territorio, del numero degli abitanti, dei carichi di lavoro e dell’indice delle sopravvenienze, della specificità territoriale del bacino di utenza, anche con riguardo alla situazione infrastrutturale, e del tasso d’impatto della criminalità organizzata. Non può comunque risultare soppresso un Tribunale, come quello di Rossano, che abbia un bacino di utenza superiore ai 100.000 abitanti ed un carico di lavoro con una media, nel periodo 2006-2012, di oltre 4.000 sopravvenienze.

Il provvedimento di soppressione, adottato dal Governo in sede di revisione della geografia giudiziaria, è stato contestato da parte di tutti i venti Comuni che ricadono nel circondario dell’ormai soppresso Tribunale. L’accorpamento operato con il Tribunale di Castrovillari ha, di fatto, determinato evidenti disfunzioni praticate sia in ambito penale che nel settore civile ed ha reso gravosa la tutela del diritto primario alla Giustizia. Anche il CEPEJ (European Commission for the Efficiency of Justice) si è espresso favorevolmente al mantenimento del Presidio di Giustizia cittadino nel momento in cui ha individuato le componenti essenziali per il mantenimento degli Uffici giudiziari (la densità di popolazione, la dimensione del Tribunale, i flussi di procedimenti e lavoro, la posizione geografica, le infrastrutture e i trasporti) ed ha ravvisato in quello di Rossano il Tribunale tipo da non sopprimere;

Il correttivo appare indispensabile ed urgente anche in considerazione degli aumenti dei costi a carico dei cittadini per accedere alla tutela dei diritti e anche per i maggiori esborsi sostenuti dallo Stato per il trasferimento dei detenuti dal carcere di Rossano al Tribunale di Castrovillari, oltre che per tutti quelli connessi alle relazioni quotidiane tra i comandi delle forze dell’Ordine e la Procura della Repubblica.

Per questo ho domandato al Ministro della giustizia in base a quali criteri si sia proceduto ad una rapida chiusura del Tribunale di Rossano, anche in anticipo rispetto alla proroga di due anni concessa dal Ministero della giustizia, visto che il Tribunale di Castrovillari non è adatto ad accogliere la grande mole di attività giudiziarie civili.

Inoltre se non ritenga, invece, più utile e meno dispendioso riattivare il Tribunale di Rossano al fine di continuare a garantire legalità e sicurezza in un’area, la Sibaritide, dove, negli ultimi anni, si sono registrati dati allarmanti».

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