Trebisacce, scontro per il ritiro di un referto: doppia denuncia

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TREBISACCE Denuncia e controdenuncia tra un utente della sanità e un impiegato dell’Asp a causa di un vivace diverbio verificatosi presso lo Sportello del “Chidichimo” presso cui si ritirano gli esiti del Laboratorio Analisi.

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Il “Guido Chidichimo”

Entrambi i protagonisti dell’episodio sono finiti prima al Pronto Soccorso e successivamente davanti ai Carabinieri di Trebisacce per denunciarsi reciprocamente. La cronaca: intorno alle 10.00 di martedì 3 maggio, un signore di Trebisacce si reca presso il suddetto Sportello per ritirare le analisi cliniche di una terza persona, ma è sprovvisto della documentazione, con relativa delega idonea al rilascio del referto. L’impiegato fa notare che senza la necessaria documentazione non può consegnare l’esito delle analisi e invita l’interessato a tornare con la necessaria documentazione. A seguito delle insistenze dell’utente, che fa notare trattarsi di invalido civile e delle reiterate resistenze dell’impiegato, i toni si sono presto alterati tanto che l’utente, infuriato per il ripetuto diniego posto in essere dal dipendente Asp, sferra un pugno sul mobile della postazione dell’impiegato il quale, secondo quanto ha riferito ai Carabinieri l’utente della sanità esponendo la sua versione dei fatti e lamentando una vera e propria aggressione fisica, per tutta risposta lo avrebbe aggredito sferrandogli un pugno, colpendolo nella zona parietale sinistra e provocandogli “una ferita lacero-contusa, con edema, al lobo auricolare… bisognosa di accertamenti specialistici da parte dell’Otorino”. Di questo, infatti, parla la certificazione medica rilasciata dal Pronto Soccorso sottesa dalla prognosi di 5 giorni lavorativi allegata alla denuncia presentata dall’interessato nel pomeriggio dello stesso giorno ai Carabinieri di Trebisacce. Versione che stride e contrasta con l’analoga denuncia presentata dal dipendente Asp di Trebisacce addetto allo Sportello, il quale ha sostenuto di non avere assolutamente aggredito l’utente, sia perché la postazione da cui opera giornalmente è provvista di un ampio schermo di vetro installato come precauzione anti-Covid che, di fatto, impedisce qualsiasi contatto esterno alla postazione, sia perché, avendo entrambi gli arti superiori invalidi per pregressi traumi, non avrebbe mai potuto aggredire l’utente e sferrargli un pugno all’orecchio. Tra l’altro, il dipendente ospedaliero, su richiesta del Comandante della Stazione dei Carabinieri Maresciallo Maggiore Natale Labianca, ha comunicato i nomi dei colleghi presenti al momento del verificarsi dell’episodio. Infine, sempre per la cronaca, il dipendente Asp, a seguito dell’aggressione verbale subita, ha fatto ricorso, anche lui come il presunto aggredito, alle cure dei sanitari del Pronto Soccorso che gli hanno riscontrato una “crisi ipertensiva in stato di agitazione bisognosa di n. 7 giorni di guarigione” e, comunque, si è riservato il diritto di costituirsi parte civile nell’eventuale procedimento penale.
Pino La Rocca

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