Trebisacce, polemica rovente sui conti del Comune

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TREBISACCE Continua e si arroventa sempre più la polemica sui conti del Comune tra l’esecutivo in carica e gli avversari politici che affilano le armi in vista delle Amministrative di primavera. Secondo il consigliere di Minoranza Davide Cavallo, nonostante le rassicurazioni del primo cittadino, «i conti non tornano e, comunque, alla fine decide sempre il re». E’ infatti di pochi giorni la comunicazione del sindaco secondo cui l’esecutivo, potendo chiedere i 5/12 delle entrate previste, ha richiesto alla tesoreria comunale (Banca Carime) un’anticipazione di cassa di 4milioni443mila euro per il pagamento delle spese correnti (stipendi, oneri riflessi, utenze, rate mutui in ammortamento, nonché altre spese obbligatorie ed indifferibili) e lo avrebbe fatto in base alle entrate accertate per il 2016 che ammontano a 10milioni663mila euro. «Fin qui – ha scritto il consigliere Cavallo – si tratterebbe di un ragionamento matematico lineare, ma le “magagne”, purtroppo, diventano palesi nel momento in cui quelli che sembrano solo dei dati numerici vengono analizzati sul piano politico, dove invece i conti parlano una lingua diversa».
Ebbene, secondo l’ex assessore al Contenzioso, guardando al passato più recente, e cioè alle annualità 2014 e 2015 – continua Cavallo riportando i numeri delle Delibere – osserviamo che l’anticipazione di cassa, cioè il fido mediamente richiesto, si aggirava intorno a 1milione750mila euro. Somma onerosa anche questa, ma che evidentemente bastava a sopportare le spese correnti. Orbene, – commenta Cavallo – anche ai cittadini più riluttanti alla scienza matematica apparirà chiaro che le spese comunali sono quasi triplicate, tant’è che l’amministrazione comunale richiede un maggior prestito per farvi fronte. Né – incalza l’esponente de “La Svolta” – gli inquilini della casa comunale (per i quali lo sfratto è quasi esecutivo!!!) potranno giustificare l’aumento di anticipazione sulla maggiore possibilità di indebitamento nei confronti della tesoreria, e ciò perché tale opportunità vigeva anche per le annualità 2015 e 2016, anni in cui, come già detto, la richiesta rimaneva contenuta in una somma di lunga inferiore, ma sufficiente».
Questa, secondo l’avversario più ostinato del sindaco Mundo, sarebbe la prova dell’incapacità di operare un vero piano di risanamento, sebbene sbandierato, che puntasse a un drastico taglio delle spese e ad una conseguente riduzione del carico fiscale a favore dei cittadini-contribuenti. «Tutto questo dimostra – secondo l’avv. Cavallo – che le scelte politico-amministrative poste in essere sono andate, e continuano ad andare, in direzione opposta a quella che dovrebbe essere una gestione oculata della cosa pubblica e ancor peggio – conclude il consigliere di Minoranza Cavallo – ancor peggio dell’incapacità sarebbe scoprire che la politica finanziaria posta in essere dipenda esclusivamente dalla volontà di reperire risorse finanziare attraverso le quali, quello che ormai si atteggia sempre più a re, tenta di allargare la cerchia dei vassalli, valvassori e valvassini, perché alla fine…paga sempre la plebe».

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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