Trebisacce. Passaggio a livello chiuso 20 minuti, bagnanti sotto il sole cocente

Trebisacce Lunedì 8 agosto 2022, ore 10.45: i trebisaccesi e i “bagnanti” forestieri, chi a piedi, chi in bicicletta e chi in auto, complici le alte temperature del periodo, prendono la via del mare, ma non sanno che di lì a pochi minuti la loro discesa verso il mare sarà bruscamente interrotta. E non si sa per quanto tempo, perchè sulla strada che porta al mare, a Trebisacce, nel 2022, si frappone ancora il passaggio a livello che praticamente divide in due il centro abitato.

Si tratta di un’invalicabile barriera architettonica che proprio a quell’ora viene chiusa perchè uno dei pochi convogli superstiti allo morìa dei treni (ne passano solo un paio nell’intera giornata!), deve fare la coincidenza con un treno-merci che marcia in direzione TA-BA che, in questo caso, occupa anche i binari antistanti il passaggio a livello. Non si tratta di pochi attimi, ma di circa 20 minuti di sosta forzata, difficile da sopportare perchè il solleone a quell’ora già scotta come non mai. E allora, c’è chi si rifugia all’ombra, chi si rinserra in macchina azionando il clima, chi resiste stoicamente sotto il sole e chi decide di tornare indietro finendo per ingolfare ancora di più il traffico, ma tutti, legittimamente, si lamentano, protestano e imprecano non si sa verso chi. In realtà, da quanto è dato sapere, l’ipotesi formulata da RFI di eliminare il passaggio a livello più impattante di tutta la Marina con un “sottopasso” da realizzare nello stesso sito è stato contestato aspramente dai vicini e bocciato dall’esecutivo precedente a favore di un “sovrappasso” da realizzare in una zona decentrata del rilevato ferroviario lato Sibari. Fatto sta che le Ferrovie hanno forse trovato l’alibi per bloccare tutto, lasciando la città in balìa di un passaggio a livello che spezza letteralmente in due tutto il centro abitato. Da notizie attinte sul web ma provenienti da RFI, si evince che i lavori di eliminazione dei passaggi a livello in Calabria, dopo circa 4 anni dalla stipula dell’accordo tra la Regione ed RFI, a fronte di 40 Comuni interessati dalle opere previste nel programma, sono stati consegnati lavori in soli 3 Comuni (Cassano Jonio, Sellia Marina e Montepaone) per un importo complessivo di circa 28 milioni di euro. Per il solo Comune di Strongoli si è chiusa la Conferenza di Servizi per l’approvazione del progetto definitivo, mentre per soli altri 4 Comuni (Calopezzati, Rocca Imperiale, Cirò e Mandatoriccio) la Conferenza dei Servizi è in corso, o di prossima attivazione. Per i restanti 32 comuni (tra cui Trebisacce!) – spiega il Dipartimento di RFI – i progetti risultano in una fase di stallo perché – sempre secondo quanto rappresentato da RFI,- in questi 4 anni, per vari motivi, non sarebbe stato possibile addivenire a una condivisione delle ipotesi progettuali con le Amministrazioni Comunali interessate. In molti casi non è stato avviato neanche lo studio di fattibilità e le interlocuzioni risultano sospese da tempo». E’ chiaro che le responsabilità dei ritardi non possono essere in capo a chi amministra il Comune da un mese, ma va da sè che, insieme all’attività amministrativa corrente su cui si sta lavorando alacremente dopo le prime settimane di monitoraggio delle priorità da affrontare, è necessario mettere in agenda problemi storici come quello del passaggio a livello nel centro della città che deprime il livello di vita di chi vi abita e non fa certo onore a una città che vuole fare turismo.

Pino La Rocca

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