Trebisacce, nuovo medico al Ppi ma i problemi restano

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TREBISACCE Punto di Primo Intervento presso il “Chidichimo”: è arrivato un nuovo medico in sostituzione della dr.ssa Natalia Caravona trasferita alla Divisione di Neurologia di Corigliano.
Questa volta pare abbia funzionato la concertazione istituzionale con i vertici dell’Asp che, messi sotto pressione dagli amministratori in carica, hanno colmato in tutta fretta la vistosa lacuna. L’organico di quattro figure mediche, atteso che il responsabile del PPI dottor Giorgio Ferrara svolge turni ridotti perché impegnato in attività sindacali, rimane sempre ridotto al minimo ma tutto sommato si riesce a coprire i turni h/24. Ora l’organico è stato integrato e tutti tirano un sospiro di sollievo perché è stata scongiurata la chiusura del servizio ma è bene che i gli utenti della sanità dell’Alto Jonio sappiano che l’ospedale zonale che c’era una volta non c’è più e che, in attesa che il “Chidichimo” venga riaperto come ospedale di zona disagiata, che tornino a funzionare le sale operatorie e che l’attuale PPI venga trasformato in Pronto Soccorso con codice ospedaliero, nei casi gravi come quello capitato di recente al 40enne di Cassano Jonio che colto un forte malore al petto da Sibari si è fatto accompagnare al PPI di Trebisacce perdendo tempo prezioso e lasciandoci…le penne, è meglio chiamare il 118 e affidarsi a medici specializzati che, oltre ad avere la necessaria competenza professionale, sono dotati delle attrezzature idonee a fronteggiare l’emergenza e, d’intesa con la centrale operativa di Cosenza, sanno dove trasferire il paziente. Questo anche perché, secondo quanto sostengono gli esperti di medicina, nei casi di emergenza-urgenza è importante recarsi all’ospedale “più attrezzato” per quella patologia piuttosto che all’ospedale “più vicino”. A proposito, invece, dell’emergenza sanitaria di cui abbiamo riferito nei giorni scorsi, risoltasi positivamente per merito dei sanitari del Pronto Soccorso di Corigliano e che ha riguardato un 12enne di Villapiana che era passato prima dal PPI di Trebisacce, il personale della Radiologia del “Chidichimo” ha tenuto a precisare che per diagnosticare un’appendicite acuta non è necessario effettuare una “lastra” come aveva erroneamente sostenuto il papà del ragazzo usando una terminologia sbagliata, ma sono sufficienti esami molto più semplici e che comunque una “lastra”… non si nega a nessuno perché, nonostante le restrizioni che hanno ridotto all’osso il personale medico la Radiologia funziona h/24 perché quando è assente il medico, le radiografie effettuate dai tecnici a Corigliano e Trebisacce, fatta eccezione per quelle che richiedono l’uso dei mezzi di contrasto, vengono trasmesse telematicamente e refertate in tempo reale o a Corigliano o Trebisacce. Resta comunque il fatto che il genitore del ragazzo che accusava forti dolori all’addome, aveva effettuato da tre mesi la prenotazione per un esame appropriato. Esame che, a suo dire, è stato rinviato per l’indisponibilità del medico e che tuttora, anche dopo il positivo intervento chirurgico, sta ancora aspettando.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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