TRASPORTI PUBBLICI: IL BUIO TOTALE DELLA SIBARITIDE. MENTRE I PULLMAN FANNO AFFARI D’ORO.

ferrovia2
Protesta allastazione di Rossano nel settembre 2012. Si chiedeva il ripristino dei treni a lunga percorrenza tagliati.
autobus interno
I pullman hanno preso il posto dei treni. Ma a costo di viaggi notturni scomodi (14 ore Cariati-Milano, di notte)

Parlare di infrastrutture nella Sibaritide, ma più ancora da Sibari a scendere per tutto il Basso Jonio cosentino, potrebbe risultare anche anacronistico, per certi versi. Ma non lo è. Potrebbe esserlo perché i cittadini sono ormai stufi. Di sentire promesse mai mantenute, di sentire parlare di questo o di quello senza, però, vedere mai le cose migliorare. Quando parliamo di infrastrutture nella Sibaritide, parliamo innanzitutto di una strada, la statale 106 (E90, anche se di europeo non ha un bel niente!) definita “della morte” e tra le più pericolose d’Italia. Ma parliamo anche della mancanza di un aeroporto di cui si parla sin dalla fine degli anni ‘80. Parole, solo e soltanto parole. Parliamo di un porto, quello di Corigliano o della Sibaritide, mai utilizzato abbastanza per fini turistici o commerciali. Parliamo, infine, di una ferrovia, la Taranto-Reggio Calabria, che fa letteralmente, lasciatemi passare il termine, pena. E parliamo, perché no, dei collegamenti stradali e ferroviari scarsi tra l’area urbana Corigliano-Rossano e quella Cosenza-Rende. Ma procediamo con ordine. La Statale 106. 491 km da Taranto a Reggio Calabria, sul versante jonico. 113 i chilometri che attraversano la Sibaritide, da Rocca Imperiale fino a Cariati. E sono tra i più pericolosi di tutta l’arteria. Il tratto pugliese e quello lucano è quasi completamente ammodernato. Dove per ammodernamento s’intende un ammodernamento vero. E cioé: strada a due carreggiate e quattro corsie, (due per ogni senso di marcia). Insomma, una strada accettabile. Comoda e veloce. Il tratto calabrese, e soprattutto quello della Sibaritide (ma anche quello della Locride, in provincia di Reggio Calabria), resta ad unica carreggiata e due corsie. Della serie: se d’estate vuoi andare da Corigliano a Cariati, verso le dieci del mattino, meglio farti il segno della croce… Per due motivi: in primis la pericolosità. Ma questa c’è sempre, anche nel resto dell’anno. Poi per il tempo. Da Corigliano a Cariati (46 km), con il traffico che c’è, gli autovelox ed i limiti di velocità, impieghi, se ti va bene, un’ora ed un quarto. Ricordo che su questa strada, che attraversa i centri abitati di Toscano, Mirto, Calopezzati, Pietrapaola, Mandatoriccio e Cariati, oltre ad auto e Tir, circolano anche persone a piedi, biciclette, motocarri e qualsiasi altro veicolo. Questo tratto è uno dei più pericolosi d’Italia, per via dei numerosi incroci a raso (se qualcuno si alza un mattino e dice “voglio aprire un negozio di agrumi sulla 106”, nessun problema: si taglia il guard rail, con il permesso dell’Anas, ed ecco un altro incrocio privato sulla statatle 106). Che l’Anas sta “ammodernando” con qualche rotatoria e con bitumazioni che lasciano sempre a desiderare (ma che asfalto mettete? sicuramente di scarsa qualità). Per il 3 macrolotto Sibari-Roseto sembra di assistere ad una barzelletta. Meno male che c’è l’Associazione “basta vittime sulla 106” degnamente rappresentata dall’ing. Fabio Pugliese, che funge da pungolo a tutto ciò Anas e Governo vogliono fare. O non fare. Aeroporto di Sibari: che fine ha fatto la grande proposta della Camera di Commercio di Cosenza di qualche anno fa? Dove sono tutti quei grandi imprenditori che volevano costruirlo? Perché il Governo non ha mai dato l’ok alla sua realizzazione? Il progetto c’è. Segna la data del 1989, realizzato dall’ing. Gatto di Trebisacce. Ok, non lo volete fare? Allora realizzate un collegamento ferroviario velocissimo tra Sibari e l’aeroporto di Crotone! No, manco quello. Ed i cittadini della Sibaritide per prendere un aereo devono andare a Lamezia (due ore ed un quarto di auto) o Bari (due ore). Il Porto di Corigliano? per qualche nave di Costa Crociere e qualche scarico di ferro vecchio. Il collegamento Corigliano-Catania che fine ha fatto? Fallito. Chi non fallisce, invece, sono le autolinee dei pullman, che garantiscono gli spostamenti Sud-Nord e viceversa. Ed i treni? Facciamoci una bella risata. Insieme a voi, magari, cari magnati dei pullman che lucrate sui nostri disagi, costretti a farci 14 o 15 ore di pullman, di notte, per salire a Milano.

2 risposte

  1. Confermo, la lobby delle Autolinee sta’ bloccando lo sviluppo economico e sociale della Sibaritide. Vergognosa la situazione delle Ferrovie e 106. L’aeroporto, se deve essere come quell di Crotone ( 1 solo volo al giorno) meglio non averlo. Avere una 106 a 4 corsie ed una Ferrovia che funziona e’ un diritto di noi cittadini della Sibaritide.
    Vergognosa poi anche la situazione delle Autolinne. Qualche giorno addietro ho preso un pullman della SIMET, Rossano/Napoli 6 ORE, ho cambiato 2 volte pullman e fermate ad ogni paese …….un massacro quel viaggio!!, mai più SIMET. Cordiali saluti, Pasquale

  2. Nell’ articolo viene omessa una circostanza di fondamentale importanza: i servizi a lungo raggio, erogati dalla compagine private, classificate dal giornalista come “..lobby delle autolinee e magnati dei pullman che lucrano sui disagi dei passeggeri..” Si definiscono giuridicamente servizi a Libero mercato, ovvero servizi svolti senza alcuna contribuzione pubblica. Ad esempio il servizio Cariati – Milano erogato su autobus dalle compagnie private non percepisce soldi pubblici in quanto viene erogato a puro rischio di impresa. Ebbene, posto che in Calabria gli unici collegamenti assicurati ai cittadini sono i servizi su bus ed aerei, non si comprendono le ragioni evidenziate nell’ articolo per cui vi sarebbero in Calabria ” i magnati delle autolinee che si arricchiscono sulle spalle dei cittadini lucrando sui loro disagi”. Sono queste affermazioni di gravità inaudita che si discostano dalla realtà dei fatti. Se trenitalia ha deciso di sopprimere i collegamenti su ferro di certo non è dipeso dalle lobby dei trasporti delle autolinee, semmai, dallo scarso contento di traffico degli stessi servizi. Vi ricordate i vagoni sempre vuoti del famoso Crotone – Milano? Egregio giornalista la inviterei a fare chiarezza sul reale stato del trasporto pubblico locale in Calabria. È informato sul fatto che in Calabria ogni giorno 800.000 calabresi usano il bus come mezzo di trasporto e soltanto 6.000 utenti il treno? Il costo passeggero euro kilometro del treno è di 41 €/Km quello del bus e’ di appena 2 €/Km. Il Load Factor del bus ha un tasso di saturazione quasi del 90 %. Sono dati pubblicati sul piano regionale dei trasporti rispetto ai quali sarebbe il caso di confrontarci e di evitare di l’utilizzare la demagogia e il populismo che, francamente, lasciano il tempo che trovano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: