Terme Sibarite, trema la poltronissima

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CASSANO ALL’IONIO Trema la poltronissima delle Terme Sibarite. La relazione della Corte dei conti non mette in buona luce la partecipata della Regione. Anzi, tutto il contrario.
Lo screening della Corte dei conti segnala un quadro preoccupante. E tra tutti viene evidenziato il “caso limite” delle Terme Sibarite.
Sono numerose le criticità in materia di società partecipate della Regione, criticità che non solo restano invariate, ma peggiorano esercizio dopo esercizio la propria posizione.
La Regione detiene partecipazioni dirette in nove società di capitali che sono l’Aeroporto S. Anna, Sogas, Sacal, Ferrovie della Calabria, Fincalabra, Locride Sviluppo, Terme Sibarite, Comalca, Banca popolare Etica.

IL CASO DELLE TERME SIBARITE

E le Terme Sibarite si distinguono, ma in negativo: “A segnare un incremento della spesa anziché un taglio, sono state le Terme di Sibaritide spa, che non solo non ha provveduto a tagliare, ma anzi, dicono i magistrati contabili, ha fatto registrare un forte incremento degli oneri per relazioni pubbliche, convegni, mostre pubblicità e rappresentanza”.
Ed è proprio la Corte dei Conti che sottolinea come in caso di mancato adempimento degli obblighi delle società verso la Regione, siano previste delle sanzioni come “la revoca dei soggetti a qualunque titolo nominati dalla Regione nelle società o il commissariamento della stessa”. E per il caso Terme Sibarite conta quanto si voglia essere magnanimi nel confronti di una gestione davvero “poco oculata”.
Nel periodo 2012-2015, le partecipate sono costate alla Regione, tra fondi propri, fondi Por ed Fsc, circa 448 milioni di euro, scandali inclusi.

LE PRECISAZIONI DI OLIVERIO

Oliverio, anche venerdì scorso, è tornato sull’argomento delle partecipate specificando come dal suo insediamento ad oggi le cose stiano lentamente ma inesorabilmente migliorando: dalla messa in liquidazione di società e fondazioni, fino alla ristrutturazione di altri enti, il governo regionale ha cominciato a mettere mano alla selva di partecipazioni che fanno da peso morto ai conti della Regione.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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