Tentato omicidio, assoluzione confermata in Appello

longobucco

La prima sezione penale della Corte di Appello di Catanzaro accoglie le tesi del collegio difensivo, costituito dagli avvocati Ettore Zagarese e Leonardo Celeste, e conferma la sentenza di assoluzione nei confronti del 28enne di Cariati A.P., accusato di tentato omicidio aggravato. Rigettati gli appelli avanzati dalla pubblica accusa e dalla parte civile.

I FATTI Il giovane A.P. era finito in manette, con l’accusa di tentato omicidio aggravato da futili motivi e dal porto di arma, in seguito ad un episodio verificatosi a Cariati in data 20 agosto 2011, quando il rossanese P.B., venditore ambulante di frutta, veniva raggiunto da diversi colpi di coltello. Secondo la ricostruzione accusatoria, A.P. avrebbe atteso che l’uomo si fermasse per lavoro con il proprio furgone nei pressi della sua abitazione (dove in quel periodo il giovane si trovava sottoposto agli arresti domiciliari) e, per motivi legata ad un’accesa discussione sorta tra i due il giorno precedente, gli avrebbe sferrato diversi colpi di coltello provocandogli gravi lesioni. La vittima, sentita dai Carabinieri immediatamente interventi sul posto, riferiva di aver riconosciuto nell’aggressore il ventottenne A.P., per il quale scattavano quindi le manette e si apriva il procedimento penale.

IL PRIMO GRADO DI GIUDIZIO Nel corso del giudizio di primo grado, gli avvocati difensori Ettore Zagarese e Leonardo Celeste sostengono la inattendibilità delle dichiarazioni della persona offesa, nel frattempo costituitasi parte civile, e concludono la propria discussione chiedendo una sentenza di assoluzione. Richiesta, questa, che viene accolta dal Gip del Tribunale di Castrovillari, dr. Labonia.

IL SECONDO GRADO DI GIUDIZIO Avverso la sentenza di primo grado ricorrono in appello sia la pubblica accusa, sia la parte civile. Inizia quindi il secondo grado di giudizio, dinanzi alla Prima sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro, nell’ambito del quale il Procuratore generale di udienza, dr. Salvatore Curcio, a conclusione della propria requisitoria chiede che venga riconosciuta la responsabilità penale dell’imputato per il reato di tentato omicidio aggravato dai futili motivi e dal porto di arma, e che lo stesso venga condannato alla pena di 8 (otto) anni di reclusione. Gli avvocati Zagarese e Celeste ribadiscono le tesi e le argomentazioni difensive finalizzate all’ottenimento di una sentenza assolutoria.

LA SENTENZA I giudici della Corte catanzarese, al termine delle discussioni, rigettano gli appelli promossi dal Pm e dalla parte civile, accogliendo le tesi della difesa e confermando la sentenza di assoluzione emessa in primo grado dal Tribunale di Castrovillari.

(fonte: comunicato stampa)

 

 

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