Teatro Teano. Corrado e De Lucia: Esclusione MiBACT, che il Comune si indigni

Teano – Margherita Corrado e Danila De Lucia (M5S Senato – Commissione Cultura): Il caso del teatro romano di Teanum Sidicinum, su cui abbiamo cercato di richiamare l’attenzione del MiBACT con una nota del 27 ottobre perché l’incapacità di garantire persino la ordinaria finisce per compromettere la conservazione del monumento sia nel complesso sia nelle singole componenti, con particolare riferimento agli splendidi rivestimenti marmorei dell’edificio scenico di età severiana (205 d.C. ca.), ci appare esemplare dei danni prodotti dalla ‘deforma Franceschini’. Poiché questa ha spezzato il cordone tra i territori e i relativi musei, il Museo Archeologico di Teano, oggi provinciale, è ormai ‘altro’ dall’area archeologica in cui si trova inserito, a sua volta passata al Polo Museale della Campania. Se però, com’è auspicabile, dovessero riprendere gli scavi dell’adiacente edificio per spettacoli (II sec. a.C.), pietra miliare per lo studio della formazione del modello del teatro romano, non sarebbe il Polo ad intervenire ma la Soprintendenza unica, che intanto ha perso gli uffici territoriali di Teano, Sessa Aurunca, Alife e Calvi, con un solo funzionario (di base a Caserta) ad occuparsi dell’intero alto Casertano. E la Soprintendenza non potrebbe depositare, restaurare, studiare e valorizzare nel Museo archeologico di Teano i reperti eventualmente portati alla luce a pochi metri di distanza ma dovrebbe farlo altrove, in spazi proprî. Se non bastasse, il Teatro di Teano, escluso com’è dai circuiti del turismo di massa che, puntando esclusivamente sui grandi attrattori, dettano la gerarchia dell’attenzione (e degli investimenti) del MiBACT sul terreno, soffre della cronica indifferenza che affligge tutte le zone interne/periferiche e comunque presuntivamente ‘minori’ del territorio nazionale. È intollerabile che il patrimonio culturale non inserito nella logica distorta ma imperante della valorizzazione come mercificazione rimanga più a lungo relegato ai margini dell’interesse del Ministero deputato ad occuparsene, pur essendo meritevole di conservazione e rivestendo grande importanza per l’intero Paese, oltre che per le comunità locali. È intollerabile che l’Amministrazione comunale di Teano non s’indigni a sua volta, per questo deplorevole stato di cose, e non dimostri con ogni mezzo a sua disposizione di avere a cuore la tutela e la corretta fruizione della propria eredità culturale (Comunicato stampa).

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