Statale 106, definitivo il via libera al 3° megalotto

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Via libera al progetto definitivo del Megalotto 3 della S.S. 106 (Sibari-Roseto) anche dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici nonostante le annunciate resistenze di alcuni sindaci. Il nulla osta è stato ufficializzato nella giornata di ieri 28 luglio nel corso dell’assemblea plenaria del Consiglio a cui sono stati invitati i sindaci interessati al passaggio del tracciato, alcuni dei quali avevano promesso battaglia in quanto, a loro giudizio, il ministero delle Infrastrutture, l’Anas ed il General Contractor non avevano recepito né le osservazioni dei Comuni che, pur dichiarandosi favorevoli all’apertura dei cantieri chiedevano più rispetto per i propri territori, né le prescrizioni formulate dai ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali che suggerivano l’abbassamento della livelletta per evitare viadotti troppo alti e, oltre ad una diversa tipologia delle arcate dei viadotti stessi, l’eliminazione di gran parte delle trincee e la sostituzione delle stesse trincee con gallerie artificiali per evitare un eccessivo impatto ambientale. Particolarmente “ribelli” rispetto all’ipotesi progettuale proposta ai sindaci nel mese di maggio, erano sembrati i sindaci di Albidona e di Amendolara, la dr.ssa Di Palma e l’avv. Ciminelli, i quali avevano minacciato pubblicamente di opporre resistenza all’approvazione del progetto definitivo. Così come, del resto, seppure per motivi diversi, i sindaci di Trebisacce, avv. Mundo e di Villapiana avv. Montalti. Dopo quest’ultimo passaggio, trascorsi i prossimi 60 giorni, il progetto definitivo diventerà esecutivo e, in coerenza con l’iter procedurale, ci sarà il via libera all’apertura dei cantieri che, salvo ulteriori incidenti di percorso, dovrebbe avvenire all’inizio del 2018. Ovviamente la notizia dell’ultimo ok al progetto definitivo, già a caldo ha suscitato reazioni varie. Tempestive e negative subito quelle di Raspa (rete delle associazioni per l’autotutela) che, preoccupata per l’impatto ambientale ha già immaginato l’erezione di una muraglia cinese sulla Piana di Sibari tale da stravolgere l’assetto paesaggistico e creare una grande frattura nel territorio e, ancora più risentite le reazioni del Comitato dei cittadini dell’Alto Jonio che si batte da sempre per l’ipotesi del raddoppio dell’esistente e che, deluso anche dal dietro-front di alcuni sindaci, pur ribadendo di non essere contrario alla realizzazione dell’opera, promette di portare fino in fondo la propria battaglia non escludendo di presentare un dossier-ricorso già elaborato da autorevoli esperti di giurisprudenza, prima alla Magistratura Amministrativa e successivamente a quella Ordinaria per eventuali responsabilità che non escluderebbero anche quelle penali.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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