Statale 106, Basta vittime contro tutti

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Statale 106: l’associazione “Basta vittime” va giù duro contro tutto e tutti circa i ritardi dei lavori. Presi di mira: “politica, ANCE Calabria, CGIL, CISL e UIL: tutti, nei fatti, disinteressati all’avvio dei lavori sulla 106”. “Nel CIPE del 10 agosto del 2016 fu approvata a Roma la Delibera che sanciva l’approvazione dei lavori per il 3° Megalotto della Nuova S.S.106 tra Sibari e Roseto Capo Spulico in provincia di Cosenza. Si tratta di un investimento di cui sono disponibili e già finanziati 1,2 miliardi di euro e di questi circa 700 milioni sono pronti da almeno 10 anni ma, ancora oggi, non sono stati impiegati. Ciò che l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” intende denunciare è ben altro ed è ancor più grave. Nella seduta CIPE del 10 agosto furono altre le opere approvate dal Governo. Quali sono queste opere? Inoltre, sono anche queste nella palude dell’indecisionismo, della burocrazia e nelle braccia inoperose di una classe dirigente inetta? No! Tanto è vero che sono in uno stato ormai avanzato le seguenti opere: collegamento viario “Pedemontana Piemontese” tra la A4 e la A26; Linea AV/AC Milano – Genova: Terzo Valico dei Giovi; Riqualifica e potenziamento S.P. S.S.415; tutte opere approvate il 10 agosto scorso insieme alla S.S.106 ma in una fase decisamente più evoluta (nel caso delle Pedemontana Piemontese siamo all’avvio dei lavori). Ciò implica che, seppure sono ormai partite le operazioni preliminari per l’avvio dei lavori del 3° Megalotto, l’avvio reale e concreto di questa importante e fondamentale infrastruttura rischia concretamente di partire con l’ennesimo ritardo: i più ottimisti parlano di settembre – ottobre 2017; i più cauti, sostengono che si andrà al 2018; mentre i pessimisti sostengono che questi soldi saranno strappati alla Calabria e dati alle popolazioni terremotate. Questa amara realtà costringe l’Associazione ad una pubblica riflessione: Come mai non si dimette il Presidente dell’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), della Calabria? Come mai non si dimettono tutti i segretari regionali di CGIL, CISL e UIL della regione Calabria?Come è possibile che di fronte alla possibilità di una prossima legge elettorale che preveda addirittura il ritorno delle preferenze tutta (nessuno escluso), la classe parlamentare calabrese non capisca che servono risposte ai problemi concreti dei cittadini se poi si vuole ottenere un consenso?”.
(fonte: La Provincia di Cosenza)

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