“La strada statale 106 “Jonica” è provvisoriamente chiusa al traffico, in entrambe le direzioni, dal km 230,500 al km 235,500, ad Isola Capo Rizzuto in provincia di Crotone, a causa dell’allagamento del piano viabile” – si legge nell’ennesimo laconico comunicato stampa dell’Anas Spa… A causa di una semplice pioggia, bloccata la S.S.106 addirittura in entrambe le direzioni con il traffico al deviato su strade locali mentre il personale dell’Anas Spa presente sul posto era impegnato nella pulizia del piano viabile da fango e detriti per consentire la riapertura nel più breve tempo possibile.
Ed i cittadini? Quelli vivevano l’ennesimo disagio a cui ormai sono abituati da decenni così come da sempre sono abituati alle solite promesse della politica “politicante” di Senatori e Deputati calabresi che garantiscono miliardi per ammodernare la Statale 106, soprattutto durante le elezioni, mentre poi, nei momenti decisivi lottano e s’impegnano per il Ponte sullo Stretto.
E pazienza se c’è un Rapporto (Svimez 2019) che smentisce questa idiozia sotto ogni profilo economico e non solo; pazienza se c’è un’intera regione Calabria a cui questo Ponte non servirà mai; pazienza perfino se basterebbe solo un briciolo di buon senso per capire un fatto talmente tanto ovvio da essere facilmente compreso perfino da un bambino!
L’Associazione intende ribadire ed evidenziare quanto già da sempre affermato: noi non siamo contrari alla realizzazione di questa infrastruttura ma siamo oltremodo contrariati dall’assurdità propinata dalla politica sui media da diverse settimane secondo cui il Ponte sullo Stretto rappresenterebbe una “priorità infrastrutturale” per la Calabria.
Il Direttivo dell’Associazione pertanto intende denunciare le scelte sbagliate della politica che, ad ogni livello, sostiene la realizzazione di opere non prioritarie; non utili e non importanti per gli interessi generali della Calabria ma, semmai, atte a crea le condizioni affinché nulla cambi. Sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” si continuerà a morire e si continueranno ad avere DISAGI DEGNI DI UN PAESE DEL TERZO MONDO COME QUELLI VISTI IERI NEL CROTONESE nell’indifferenza e nel silenzio di quanti oggi dovrebbero avere il coraggio di assumere scelte importanti e dirimenti affinché sia finalmente affrontata e risolta una tra le più grandi ingiustizie e disuguaglianze che caratterizzano la nostra regione. (Comunicato stampa)