Sinistra italiana: lo strappo della Santelli per una manciata di giorni

Jole Santelli

In data 29 e 30 aprile l’Onorevole Santelli si è distinta, a livello nazionale, per aver approvato due Ordinanze Regionali ai sensi dell’art. 32 della legge sanitaria del 1978, in forza delle quali sta scorrazzando con leggiadria su tutte le tv nazionali, ogni giorno per tutta la giornata, come ospite esterno che racconta le sue prodezze amministrative agli italiani, come e più dei suoi colleghi della Lombardia e del Veneto, che evidentemente hanno meno tempo da dedicare alla tv nazionale e alla politica romana.

Il deputato Santelli non facendo opposizione in Parlamento a Roma, si è messo a farla a Catanzaro usando la regione Calabria come strumento e i calabresi come scudo e argomento.

Agendo in contrasto al divieto posto dalla Costituzione (art. 122, 2 comma) che pone una regola di incompatibilità tra esser membri del Parlamento ed essere Presidente/assessori/consiglieri regionali, il Presidente della Calabria, l’on. Jole Santelli, sta forzando pesantemente la mano del Governo Conte e del Ministro Boccia, che ha annunciato ricorso contro le parti delle Ordinanze in contrasto con il dpcm governativo del 26 aprile e con il decreto legge n.19 che regola con precisione i poteri delle regioni e dei Comuni nella Fase 1 e nel passaggio alla Fase 2.

Le due Ordinanze Santelli sono state emanate dal Presidente regionale senza aver sentito il parere della Task force (scientifica e medica) da lei stessa istituita, dentro la quale opera il dott. Bruno del San Matteo di Pavia, luminare della materia, che ha dichiarato che non avrebbe mai acconsentito – se consultato – ad approvare la norma di riapertura del servizio a tavoli esterni per bar e ristoranti nei giorni dal 4 al 18 maggio, stante il vincolo nazionale del protocollo operativo fissato dal Governo sulla scorta delle indicazioni regionali epidemiologiche omogene per le due settimane dal 4 al 18 superate le quali è stata già fissata la regionalizzazione della fase 2.

Oltrea disattendere ildettatonormativoeamministrativo–comesullastampadamoltisegnalato(indata 1 maggio lo hanno fatto Ugo Adamo, Silvio Gambino, Walter Nocito sul Corriere della Calabria ed altri ancora sulla stampa nazionale …) – le due Ordinanze Santelli collidono con il senso pratico e l’agire imprenditoriale degli operatori della ristorazione/bar determinando un disorientamento complessivo dei cittadini, degli esercenti e degli amministratori comunali che può rivelarsi pernicioso per tutti i calabresi in quanto fonte di ulteriore caos amministrativo e di incertezza di vita.

La Ordinanza Santelli n. 37 tra i vari punti che dispone (tra i quali molti sono condivisibile e legittimi come le attività consentite su barche e natanti) affievolisce le limitazioni statali su “tavolini esterni” che si aggiungono all’asporto di cibi e bevande, e per pura esigenza politica anticipa di fatto la misura di regionalizzazione delle riaperture dal Governo prevista a partire dal 18 maggio.

In pratica lo strappo della Santelli riguarda una manciata di giorni (14) che tuttavia serve secondo noi a consente di valutare in sicurezza e in maniera ponderata lo sviluppo epidemiologico, e “virale”, sulla popolazione italiana e sui calabresi previe una serie di attività amministrative sanitarie concrete che ciascuna Regione è obbligata a svolgere dentro una sorta di ‘piano sanitario’ al quale la Santelli non si dedica purtroppo preferendo gli aspetti di visibilità nazionale.

Ancora, violando la normativa di garanzia nazionale la Ordinanza n. 38 al contrario non allegerisce le limitazioni nazionali ma le aggrava agendo sul tema dei “rientri da fuori Regioni” consentiti ai cittadini calabresi residenti e negati agli altri calabresi che per travagli ed esigenze personali hanno trasferito la loro residenza ma hanno ancora i loro affetti e le loro abitazioni case in Calabria magari in piccoli paesi e campagne disabitate per via della emigrazione della quale la Santelli pare per nulla curarsi ossessionato come è da 50 immigrati che il Governo avrebbe assegnato a lei e che lei cita come fonte di una “bomba sanitaria” avallando la propaganda leghista e xenofoba del suo VicePresidente Spirlì che addita i più deboli come untori immaginari.

Tutta questa scenetta tirata su da Santelli/Spirlì, il ticket che governa da tre mesi la Regione, ci sembra francamente un gioco di specchi di cattivo gusto, con tratti di infantilismo cronico, che sacrifica sull’incerto limite della incompetenza/autoreferenzialità politica il senso di responsabilità che invece dovrebbe ispirare e guidare nelle scelte chi è chiamato a tali livelli di responsabilità istituzionale.

Il liberi tutti (quasi) della Santelli e la esclusione dei non residenti sono una abuso di potere che non poggiano su alcun dato ufficiale di natura epidemiologico-sanitaria che valuti il rischio sanitario concreto (tenuto conto della variabile ospedaliera).

Il liberi tutti (quasi) della Santelli ci appare – politicamente e alla luce del quadro nazionale in evoluzione tra Salvini e Renzi – una mera strumentalizzazione dei calabresi e delle loro esigenze di vita e di reddito: una strumentalizzazione che alimenta il contrasto Destra sovranista+destra liberista/Governo Conte – contrasto tutto di natura politica – sul crinale della contrapposizione tra garantiti e non garantiti.

Tra deboli e forti. Tra popolo residente autoctono e ‘stranieri’.

Anche noi interpretiamo e rappresentiamo il disagio economico delle fasce oggi piu’ esposte alla crisi sociale e alla recessione ma questo non significa che non possiamo contrastare la strumentalità delle posizioni politiche (non amministrative!) della Presidentessa on. Santelli.

Di lei oggi dobbiamo (a malincuore dato il momento) denunciare le evidenti marcature ed incrostazioni “trumpian-leghista” sottese e richiamate dal motto lepenista del “prima-i-residenti” e del “sovrani a casa nostra”.

Santelli e la sua Ordinanza sovranista (la n.38) chiudono i presunti “confini” regionali non a tutti, e ignorano o fanno finta di ignorare che migliaia e migliaia di calabresi giovani e meno giovani per lunghi periodi dell’anno risiedono per motivi studio/lavoro/salute in altre regioni d’Italia e in particolar e al Nord.

Santelli e le sue Ordinanze liberiste e sovraniste (e qui sta il mix trumpiano che le destre italiane e calabresi inseguono ed alimentano) puntano ad un “sovranismo regionale” che noi rigettiamo in toto in quanto, se già lo stesso appare risibile (ma verosimile) in Veneto o in Lombardia, in Calabria si dimostra essere (come i Sindaci di destra e di sinistra hanno subito capito) una sfocata copia destinata a diventare una farsa strumentale, ovvero – se dovessero partire i contagi e i “focolai locali” non controllati – una tragedia sociale ed umana purtroppo annunciata.

 

SINISTRA ITALIANA CALABRIA

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