Per il sindaco di Roseto Capo Spulico Rosanna Mazzia è stato ed è un momento difficile per chi amministra perché «siamo stati avamposti dello Stato spesso senza lo Stato. I sindaci si sono trovati a dover attendere ai bisogni quotidiani dei cittadini, supplendo spesso alle carenze di tantissime istituzioni che non dialogano tra di loro. In questo siamo stati,- riferisce la Mazzia- i fluidificatori delle informazioni e fondamentali soprattutto per le procedure di tracciabilità». Sin qui gli aspetti negativi. Per l’amministratrice, tuttavia, ci sono stati anche risvolti positivi durante la gestione della pandemia di tipo «umano e sociale,-riferisce la Mazzia-, prevalentemente nelle relazioni tra chi amministra e i propri concittadini i quali credo abbiano riscoperto i loro sindaci e la loro centralità, innescando meccanismi di reciproca fiducia. Anche lo Stato credo se ne sia accorto, forse meno i partiti politici, però i sindaci hanno rappresentato lo Stato nelle varie latitudini costituendo un fermo punto di riferimento. Siamo stati e siamo i sindaci del Covid, che non lo abbiamo fermato, ma sicuramente rallentato anche grazie al nostro intervento, sempre in prima linea, e lavorando anche 24 ore al giorno all’interno dei comuni».