Sibari, riapre il parco archeologico. Sabato l’inaugurazione

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Dopo quattro anni riapre il parco archeologico di Sibari. La cerimonia è in programma sabato prossimo 11 febbraio alle ore 15, ed è un momento molto atteso, non solo per la Sibaritide ma per l’intera Calabria, tenuto conto che il parco è chiuso dal 18 gennaio 2013 a causa dell’esondazione del fiume Crati che di fatto seppellì sotto una coltre di fango la splendida area archeologica.
E così finalmente, visitatori, studiosi ed appassionati torneranno a popolare l’Area Archeologica di Sibari.
Sabato per l’inaugurazione del Parco Archeologico e del Polo Museale saranno presenti, tra gli altri, Dorina Bianchi, Sottosegretario di Stato al Ministero ai Beni Culturali, il presidente della regione, Mario Oliverio, il vescovo di Cassano, Francesco Savino, Adele Bonofiglio, Direttrice del Museo e Parco Archeologico di Sibari, Angela Acordon, Direttrice del Polo Museale della Calabria, Francesco Prosperetti, Soprintendente Speciale per il Colosseo e l’Area Archeologica di Roma, Dora di Francesco, Dirigente del Servizio Programmazione Strategica Nazionale e Comunitaria del Segretariato Generale, Salvatore Patamia, Segretario Regionale del Ministero dei beni e delle Attività Culturali e del Turismo della Calabria, Beatrice Costa, Responsabile del Settore Programmi di Action Aid e altri autorevoli rappresentanti istituzionali. Il sindaco di Cassano, Gianni Papasso, nel presentare l’importante evento, così si è espresso: “Sono orgoglioso ed entusiasta di questo risultato, poiché viene riconsegnato al mondo della cultura, ai visitatori, agli studiosi e agli appassionati un bene di inestimabile valore, patrimonio dell’umanità intera, che esprime il senso, il mito e la storia di Sybaris, cuore dell’antica Magna Grecia e di questo stupendo lembo di terra di Calabria, che nel suo nome si identifica. Insieme alla mia amministrazione – ha argomentato – dopo la tragica esondazione del fiume Crati del gennaio 2013 mi sono battuto con forza e determinazione perché sul Parco Archeologico di Sibari non cadesse l’oblio e perché non sparissero secoli di storia sotto una coltre di fango, sempre in stretta sinergia con la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Calabria. Devo aggiungere che, paradossalmente , la drammatica circostanza dell’esondazione del Crati si è trasformata in qualcosa di positivo, soprattutto per il clamore mediatico suscitato, a livello nazionale ed internazionale”.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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