Santa Tecla, torna in libertà Pietro Francesco Chiaradia

longobucco

Torna in libertà Pietro Francesco Chiaradia, arrestato nel gennaio di due anni fa all’esito del processo che lo vedeva imputato, insieme a numerosi altri soggetti, nell’ambito della maxi inchiesta denominata operazione “Santa Tecla” dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, per reati di diversa natura quali l’associazione di stampo ‘ndranghetistico, l’estorsione aggravata dal metodo mafioso, il narcotraffico internazionale di cocaina, l’usura e la prostituzione. Chiaradia era accusato di aver rivestito la qualità di organizzatore stabile dell’associazione dedita al narcotraffico di cocaina ed in particolare di aver mantenuto i contatti con i fornitori dello stupefacente importato in Corigliano, al fine di consegnare la cocaina ai vari spacciatori secondo una rigida ripartizione del territorio.

Nei suoi confronti erano state rivolte le accuse da parte di vari collaboratori di giustizia . Con la sentenza di primo grado il Chiaradia era stato condannato alla pena di 14 anni di reclusione. Successivamente la Corte di Appello di Catanzaro accoglieva il ricorso presentato dall’Avv. Pasquale Di Iacovo riducendo la condanna a 5 anni e 4 mesi di reclusione. Lunedì scorso sempre la Corte di Appello di Catanzaro, in accoglimento della richiesta avanzata dal penalista coriglianese, ha ridotto ulteriormente la pena a 2 anni e 4 mesi di reclusione.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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