L’esigenza di riorganizzare tutto il sistema sanitario jonico, alla luce dei recenti tragici fatti che per fortuna hanno toccato marginalmente il nostro territorio, diventa ormai urgente e improrogabile. Lo Spoke di Corigliano-Rossano deve diventare il centro nevralgico, e di eccellenza, della sanità della fascia jonica cosentina! Non possiamo, infatti, dimenticare che siffatta struttura serve non solo la città di Corigliano-Rossano, ma tutti i paesi della provincia che affacciano sul mare Jonio.
In questo senso, appare altresì necessario che le due strutture di Trebisacce e Cariati siano riaperte e rese funzionali, almeno per quanto riguarda i servizi sanitari di base e quelli di urgenza. La geografia sanitaria non può non prevedere una struttura completa di specializzazioni nel nostro territorio. A tal proposito, basterebbe una seria pianificazione dell’esistente: il Compagna e il Giannettasio, in attesa del completamento del nuovo ospedale, devono essere riorganizzati e rilanciati.
Come noto, la Provincia di Cosenza è una delle più vaste d’Italia, nonché una tra le meno servite sul piano infrastrutturale; è giunto, pertanto, il momento di garantire anche ai cittadini della Sibaritide reparti efficienti, medici specializzati e strumentazioni degne del mondo occidentale.
Non possiamo correre il rischio che il nuovo ospedale sorga sul deserto, dobbiamo invece lottare affinché il nuovo ospedale rappresenti il naturale completamento di un percorso già iniziato, anche per arginare il fenomeno dell’emigrazione sanitaria, quasi impossibile a causa dei limiti alla libera circolazione nell’intero Paese.
Dopotutto, mentre pazientemente attendiamo Godot, non possiamo dimenticare i diritti di un cittadino di Corigliano-Rossano sono i medesimi di un cittadino che vive a Milano”.