Sanità. Pronto soccorso garantito da infermieri, il Sindaco Stasi scenda in campo

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Il pronto soccorso

Corigliano Rossano – Mai caduti così in basso nella storia della sanità jonica. E quel che più lascia imperterriti è la situazione interna ai pronto soccorso dell’ospedale spoke Corigliano-Rossano. Da quel che risulta è partita una nuova nota rivolta ai vertici sanitari cosentini, al commissario straordinario e al direttore del Suem, all’interno della quale si preannunzia che a partire da oggi (7 luglio 2019) l’attività di pronto soccorso di Corigliano sarà garantita dal solo personale infermieristico per assenza di medici. Secondo indiscrezioni, tuttavia, è solo nelle ultime ore che si è reperito un medico ortopedico, ma giusto il tempo di coprire i turni di oggi e domani, poi l’emergenza a Corigliano rimarrà sprovvista di medici. La questione, assolutamente non nuova, è riesplosa prepotentemente: da un lato i vertici aziendali rimangono fermi, dall’altra si fa anche fatica a trovare camici bianchi disponibili a svolgere attività di PS. Intanto la tensione cresce a dismisura: nelle ultime ore a Corigliano è stato aggredito un medico dai familiari di un paziente al quale non si è riusciti ad effettuare una Tac (tomografia assiale computerizzata), riparata nei giorni scorsi e nuovamente guasta dal primo luglio. Né è possibile effettuare una ecografia nelle ore notturne. E la gente si scaglia contro il personale medico e paramedico presente in quel momento.  Si continua a coprire il servizio  mediante turni aggiuntivi o con medici reperiti dall’emergenza territoriale. Ciò ha consentito, tra l’altro,  la mancata soppressione del pronto soccorso di Corigliano, la cui utenza viene dirottata su Rossano anch’esso al collasso. Medici assenti chi per malattia, chi invece trasferito ad altro reparto. Il contesto è ingestibile. Il disordine è totale, ivi inclusa la problematica della mancanza dei posti letto. Tanti gli anziani ammassati in dei veri e propri lazzaretti creati nei Ps. Il tutto era già stato rappresentato tempo fa ai vertici aziendali, all’ufficio del commissario e al Prefetto di Cosenza. Nulla si è mosso. Adesso sono maturati i tempi affinché la questione venga assunta dall’attuale amministrazione in carica. Il primo cittadino Flavio Stasi ha assunto la delega alla Salute, è il sindaco del Comune più grosso della provincia di Cosenza, presiede la conferenza dei sindaci (mai convocata negli ultimi anni). La giunta è stata formata, il Consiglio comunale si è insediato: che la classe politica aggredisca questa grave anomalia che sfocia nella violazione dei diritti fondamentali della Costituzione italiana. 

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