Sanità. Flavio Stasi: Basta ospedali fotocopia, occorre fare rete

Corigliano Rossano – Tanti i punti toccati dal sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi nel corso dell’intervento serale. I riferimenti sono ai lavori in corso della Tac dedicata nel presidio ospedaliero “Nicola Giannettasio” di Rossano, all’arrivo di letti “speciali”, quelli di terapia sub-intensiva. Poi si apre al capitolo delle rivendicazioni:« Continuiamo a lavorare per chiedere l’allestimento di un laboratorio in grado di processare i tamponi nello Spoke. Si tratta di un’esigenza imprescindibile, sulla quale  ho coinvolto anche la governance sanitaria regionale, e continuo a credere che quello di attrezzare delle strutture in grado di avere esiti degli esami per il coronavirus in tempi rapidi sia l’unica strada possibile, non soltanto per non trasformare i nostri pronto soccorso in sale d’attesa, non solo per fare i tamponi con urgenza nelle case per anziani, ma anche per iniziare un serio screening della popolazione. Spero di avere risposte nelle prossime ore ed invito tutti a lavorare, uniti, in questa direzione.

Infine qualcuno si è stupito della scelta di non sottoscrivere documenti per la riapertura di singoli ospedali. Ho sempre creduto che la riapertura di tutti gli ospedali di frontiera della provincia, considerate le caratteristiche del nostro territorio, sia fondamentale per poter sgravare gli Spoke e dare risposte immediate alla popolazione, ovviamente senza creare ospedali-fotocopia. Per questo, piuttosto che firmare documenti condivisibili ma che rischiano di aggiungersi ad una pila di centinaia di carte impolverate, ho preferito impegnarmi apertamente per l’idea di provare ad unire i territori e costruire insieme una proposta di riorganizzazione della rete ospedaliera, a partire da quella ionica. Per questa ragione martedì prossimo faremo un incontro (in videoconferenza) con i sindaci delle città in cui ci sono ospedali chiusi. Solo uniti possiamo ottenere grandi cose.

Non è semplice, ma credo che nei momenti di difficoltà la nostra comunità unita sia in grado di dimostrare tutta la sua forza, ed è con quella forza che ripartiremo. Ora quella forza ci serve per resistere, per non cadere nella trappola del nemico invisibile, per fare in modo che quel momento, quello della ripartenza, arrivi presto».

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