Sanità Corigliano Rossano. L’avv. Catalano diffida la Regione Calabria

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Corigliano Rossano – La battaglia “giudiziaria a suon di carte bollate” in difesa del territorio di Corigliano-Rossano, della Sibaritide e fascia ionica cosentina, sempre più ignorata dalle autorità governative e regionali, non si ferma, anzi continua con maggiore determinazione.

L’avv. Pasquale Catalano, nella qualità di patrocinatore di due cittadini rossanesi, ha inviato una diffida contro la Regione Calabria – l’ASP CS – il Commissario ad acta e per conoscenza al Ministero della Salute, denunciando il grave deficit nella sanità a Corigliano-Rossano, nella Sibaritide e fascia ionica cosentina, con tale diffida il legale, nell’interesse di due cittadini rossanesi affetti da serie patologie che necessitano di continui controlli medici e specialistici, i quali, oltre alla sofferenza derivante dalla propria precaria condizione di salute, sono anche costretti a sopportare un pesante disagio umano e sociale, divenuto oggigiorno inaccettabile, a causa della non soddisfacente offerta sanitaria nel territorio. Strutture fatiscenti, muri che cadono, reparti fantasma, un grave deficit degli strumenti di alta tecnologia sanitaria (gran parte di quelli presenti sono o vecchi o rotti), la rilevante carenza di posti letto; sono queste le condizioni in cui si trova a lavorare il personale, medico e paramedico, degli ospedali di Corigliano e Rossano, ridotto all’osso e che fatica a fornire rapide e appropriate risposte di assistenza. Il legale evidenzia che la situazione di grave deficit infrastrutturale e di viabilità e le gravi carenze di offerta sanitaria stanno arrecando consistente e irreparabile nocumento economico e sociale, nonché malessere, frustrazione e disagi sia ai suoi assistiti che ai cittadini della fascia ionica, della Sibaritide, della Sila e del Pollino. Infatti, l’esigenza di avvalersi di macchinari all’avanguardia, di strutture ospedaliere ben organizzate e, quindi, di posti letto, che, di converso, la gestione sanitaria degli ultimi anni ha sensibilmente diminuito, spinge quotidianamente un considerevole numero di cittadini ad emigrare verso le strutture ospedaliere del centro-nord al fine di ricevere cure e assistenza adeguate. Mentre nel nostro territorio sono stati chiusi interi ospedali (Trebisacce e Cariati), accorpate divisioni e ridotto drasticamente il numero dei posti letto e del personale medico e paramedico; al contempo, non si è realizzata né la nuova struttura ospedaliera di Corigliano-Rossano di località Insiti, né si è provveduto ad organizzare quelli rimasti, ovvero quelli di Corigliano e di Rossano, i quali, a causa delle suddette problematiche, offrono servizi che funzionano ad intermittenza o non funzionano affatto. Tutto è rimasto fermo nell’ambito delle promesse e dei buoni propositi! Negli stessi Pronto soccorso di entrambi gli ospedali, a causa della carenza di medici e infermieri, si creano code interminabili di pazienti che, il più delle volte, preferiscono andarsene invece che aspettare ore e ore per una visita, mentre chi ha la “fortuna” di entrare rischia di restare sdraiato su di una barella anche per giorni nei corridoi a causa della carenza di posti letto nei pochi reparti rimasti. Solo l’auspicabile innesto di nuove risorse economiche e umane, nonché un valido impiego delle eccellenze già presenti sul nostro territorio, nel frattempo costretti a lavorare nei distretti e negli ambulatori, potrebbe migliorare i livelli di assistenza e bloccare i flussi di migrazione sanitaria che tanto pesano sul deficit della sanità del basso e Alto Jonio cosentino. L’avv. Catalano, per conto dei clienti, invita e diffida a voler predisporre al più presto gli opportuni provvedimenti al fine di rendere il più possibile efficienti le strutture ospedaliere già esistenti, nonché a voler riprendere al più presto i lavori per la realizzazione dell’Ospedale unico di Corigliano-Rossano, al fine di garantire servizi efficienti e seri ai cittadini del nostro territorio. In difetto, l’avvocato seguirà opportuna azione giudiziaria dinanzi alle competenti sedi al fine di richiedere i danni subiti e subendi dei suoi assistiti (Comunicato stampa). 

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