Sanità coriglianese nel baratro: la denuncia di Luzzi

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“Sono trascorsi oltre 15 giorni ed ancora non mi viene consegnato il referto dove è indicato il gruppo sanguigno. Un’analisi di routine per la quale il risultato si ha nel massimo di due giorni, invece, questa sanità allo sfascio porta ad allungare i tempi a dismisura”.
E’ la denuncia di Giorgio Luzzi coordinatore cittadino del Movimento Centro storico che torna ad occuparsi delle gravi e persistenti carenze che si registrano nella sanità della piana di Sibari. “Tutto ciò – afferma Luzzi – si verifica nella nostra sanità che a dire dei politici è tra le migliori per funzionalità e risposte all’avanguardia, il problema è che i cittadini normali giornalmente debbono subire sulla propria pelle le carenze, le inefficienze ormai croniche di una sanità pubblica sgangherata, politicizzata di cui i politici ne vanno fieri, però quando hanno bisogno, vanno a curarsi in strutture private pagate con i soldi dei contribuenti. Le loro incapacità nel fare decollare una sanità degna di questo nome sono note.
Ci avevano promesso l’ospedale unico che a loro dire avrebbe riqualificato, dato slancio, alla sanità dell’Alto e Basso Ionio, invece siamo messi peggio di prima, costretti come siamo a sopportare le loro menzogne. I politici , e con loro i dirigenti dell’ASP/CS, da qualche tempo hanno ridimensionato il laboratorio di analisi di Corigliano a favore di altre realtà, in particolare quella di Rossano, tutto ciò a spese dei coriglianesi utenti, da noi, non si eseguono analisi inerenti alla branca della batteriologia, tipo: urinocultura, antibiogramma ecc. ecc. Non si eseguono nemmeno i gruppi sanguigni, prove di compatibilità, e tutti gli altri esami pertinenti alla branca della ematologia, importanti per le donne in gravidanza e nelle trasfusioni di sangue urgenti e non. Le analisi in questione, – afferma ancora Luzzi – vengono eseguite presso il centro trasfusionale di Rossano, quel centro trasfusionale che anni addietro doveva sorgere al Guido Compagna e che i cosiddetti papabili di allora, principalmente la ultra famosa banda delle tre C, non vollero, come non vollero la terapia intensiva e i reparti di nefrologia e dialisi, oggi, buona pace per noi coriglianesi, ubicati presso il Giannattasio di Rossano. Questo è potuto avvenire anche perché i politici di allora, come buona parte di cittadinanza, ha supportato in passato e continua ancora oggi a condividere le inadempienze, le scelte campanilistiche ed egoistiche di quei personaggi che hanno negato e negano tuttora il futuro a questa cittadina. Se oggi siamo con le pezze al sedere, lo si deve a quei personaggi di ieri e di oggi che remano contro al nostro territorio, ma principalmente a quella parte di società coriglianese, buona a piangersi addosso ma brava a rendersi complice servizievole di una classe politica locale inadatta, inefficiente, occupata a difendere le poltrone ed i privilegi. Una volta, il laboratorio di analisi di Corigliano quando lo si chiamava in urgenza per un gruppo sanguigno e relative prove di compatibilità fra donatori, la risposta e l’attesa rientravano nei tempi accettabili”.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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