Se infatti solo la metà dei nostri rappresentanti istituzionali facesse il proprio dovere in termini di programmazione, impulso, verifica, controllo e ispezione (tutte funzioni attribuite dalla legge) sui nostri ospedali, sui posti di terapia intensiva che mancano, sul personale medico e paramedico insufficiente, sulle strutture inadeguate, i calabresi non avrebbero una sanità da terzo mondo.
Se siamo la regione più derisa e oltraggiata di Italia – conclude Mancini – non è solo colpa di personaggi da operetta mandati qui a fare i commissari (a spese nostre), ma anche da chi è stato scelto dai calabresi con il voto, ma non li rappresenta per come dovrebbe (Comunicato stampa).