San Nilo, festeggiamenti e consegna delle chiavi della città

san nilo
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La consegna delle chiavi della città

Come da tradizione anche quest’anno si sono svolte le celebrazioni in onore di San Nilo nella città di Corigliano Rossano, località Rossano. Tanti gli eventi e i momenti di condivisione: degna di nota è stata la rivisitazione storica della vita del santo, con il coordinamento artistico di Francesco Caligiuri, durante la quale gli attori con abiti d’epoca hanno raccontato i momenti più salienti della vita di San Nilo percorrendo i luoghi e i palazzi più belli della città. Il 26 settembre la messa solenne in suo onore presieduta dal Padre Arcivescovo mons. Giuseppe Satriano e, a seguire, la processione delle statue dei santi Nilo e Bartolomeo per le vie della città. Giunti in piazza Steri il Commissario Prefettizio della Città Unica Domenico Bagnato simbolicamente ha consegnato le chiavi della città al santo patrono, ricordando la sua importanza storica e spirituale, ponte tra oriente e occidente. Apprezzato anche lo spettacolo degli sbandieratori acrobatici.

Il 26 settembre del 1004 a Tusculum morì Nilo da Rossano, battezzato con il nome Nicola. Detto anche Nilo il Giovane è stato monaco basiliano, eremita, amanuense e fondatore dell’Abbazia di Grottaferrata. Considerato un fulgido esempio di fede, egli nacque a Rossano da famiglia aristocratica, frequentò la scuola annessa alla chiesa di Rossano, divenendo un eccellente calligrafo e innografo; Nicola si sposò prima di intraprendere la vita da monaco, affascinato dalla bellezza di una ragazza di più umili origini; ebbe una figlia, ma il matrimonio non durò a lungo. Fece in modo che moglie e figlia non avessero problemi economici e quindi si ritirò nell’eparchia del Mercurion , lungo il corso del fiume Lao. Qui fu allievo di San Fantino e si dedicò alla vita contemplativa e alla carità; raccolse e copiò numerosi codici. Essendo alla ricerca continua di una maggiore perfezione di spirito si ritirò in un recondito eremo e in una caverna dove c’era un altare consacrato a san Michele Arcangelo vicino Mercurion. Non fu facile per Nicola diventare monaco e prendere i voti per via della sua originaria appartenenza al Decurionato Rossanese, ma pronunciò i voti nel convento di San Basilio e cominciò la sua attività sociale a San Demetrio Corone, fondando un monastero basiliano. Di san Nilo si occupò il suo discepolo prediletto San Bartolomeo abate.

Antonio La Banca

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