Noi con Salvini Rossano, la polemica è tutt’altro che sopita

noi con salvini

Durante la recente manifestazione di Roma sventolavano una serie di bandiere di colore diverso. Tra queste anche quella di Noi con Salvini, movimento/partito che su Rossano soffre una profonda spaccatura ed oggi è commissariato.
Da una nota dell’ex direttivo emerge quanto segue: «Come già accaduto in data 8 aprile scorso, l’ex Direttivo Cittadino, scrivendo anche a nome e per conto dei propri elettori, tesserati e coloro i quali ci hanno seguito in questo anno e mezzo, dopo apposita riunione e opportuno confronto, ribadiscono di essere distanti dalle persone che a nome di “Noi Con Salvini Rossano” erano presenti a Roma. Tali Paolo Maria Lamenza e Osvaldo Pietro Sapia, non ci rappresentano e non ci rappresenteranno mai in nessun contesto.
Non ci rappresenta il provinciale Bernardo Spadafora, reo di averli designati e che anche in questa occasione ha dimostrato di essere parte integrante di quel contesto. Fino a quando tutte le parti citate saremo sotto il vessillo di “Noi Con Salvini”, come deciso, nessuno dei soggetti nominati deve rappresentarci per rispetto e l’importanza del nome del movimento a cui apparteniamo.
La questione Tribunale, merita la giusta attenzione e considerazione e non va assolutamente strumentalizzata e sfruttata dagli stessi, creandosi un chiara occasione di opportunismo politico e mediatico. Il Tribunale è contesto di legalità, diritto e verità, parole che suonano come note stonate di contro a quanto accaduto nel movimento cittadino nelle ultime settimane, per mano degli stessi Spadafora e Lamenza. E’ vergognoso far rappresentare il movimento rossanese da chi si sta appropriando dello stesso in maniera deplorevole, condannabile, illegittima e immorale, crogiolandosi del lavoro e delle risorse economiche investite in tanti mesi. Soprattutto considerando l’abuso di potere perpetrato da chi come il provinciale Bernardo Spadafora, dovrebbe avere un ruolo al di sopra della parti, soprattutto democratico, che lascia spazio al personalismo, all’oppressione, al dispotismo e all’autocrazia.
Con l’occasione attestiamo il nostro sostegno, com’è sempre stato, agli organizzatori, a tutti gli altri manifestanti presenti e alla classe politica rossanese ben rappresentata a Roma, per sancire un diritto che è quello della protesta contro la chiusura del Tribunale di Rossano». I toni insomma si mantengono accesi.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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