Rossano: Urne infangate, riesplode la polemica

corigliano rossano

ROSSANO La politica della carta bollata inevitabilmente si trasforma in scontro . Da un lato il capogruppo di Rossano Pulita, dall’altra l’amministrazione comunale. Sullo sfondo il tentativo giudiziario di annullare il responso delle urne e tornare alle elezioni. Stasi ritiene giusto «accettare il responso che stabilisce qualcosa che col comunicato del Sindaco c’entra poco: la competenza di una parte del nostro ricorso è del giudice ordinario e non di quello amministrativo. Il fatto che per questo si esulti scomodando persino la comunicazione istituzionale, è tutto dire. Ci auguriamo che presto si faccia chiarezza sull’altra faccia della vicenda, quella che riguarda le modalità con cui è stato effettuato lo spoglio, e non per sovvertire alcunché, bensì per salvaguardare l’autorevolezza delle nostre istituzioni, a prescindere da maggioranza ed opposizione.
Gli organi di controllo, per fortuna, esistono per questo e ricorrervi era ed è doveroso.
Riteniamo di convenire su alcuni passaggi del suo interessante comunicato, ed in particolare ammettiamo, come Rossano Pulita, di essere stati bramosi e di esserlo, oggi, ancora di più.
Siamo bramosi di levare le mani di questa classe dirigente dal Comune, dalla Città e dal territorio, per il modo con cui è stata gestita la cosa pubblica negli ultimi decenni e per il modo in cui si sta gestendo ora, con una città che aveva bisogno di un coraggioso scatto d’orgoglio ed invece si trova in delle sabbie mobili dal quale sarà sempre più difficile uscire. Tutto questo lo bramiamo non come aspiranti amministratori, ma come cittadini che amano questa città ed il Sud, a prescindere da chi sia il Sindaco, il Presidente, il Commissario.E se ci sono scuse da porgere alla città, così come ci vengono chieste, noi riteniamo di doverle rivolgere a tutti i nostri concittadini, ai tanti elettori pentiti di aver votato altrove ed anche a tutti gli altri, per un fatto oggettivo: non siamo stati più forti dei pulmini portati nelle sezioni, non siamo stati più forti dell’incremento improvviso del mercato degli elettrodomestici, non siamo stati più forti dei registri cancellati col bianchetto e di centinaia di schede nulle. Abbiamo sempre saputo che per portare una nuova classe dirigente a governare qualsiasi Istituzione, non sarebbe bastato vincere le elezioni col consenso, ma avremmo dovuto essere più forti di tutto questo, ed evidentemente non lo siamo stati: scusateci.
Detto questo, nonostante il caos istituzionale che regna e che rende sempre più difficile il più elementare esercizio della democrazia, continuiamo a svolgere quotidianamente il nostro ruolo di opposizione non solo consiliare, ma anche politica e sociale, con senso del dovere, trasparenza e coraggio, provando a limitare i danni di una classe dirigente inchiodata alla poltrona oggi più di ieri, forse perchè sente vicino il proprio inesorabile tramonto».
Stasi si avvia a quella politica senza sconti. E non è da escludere che sarà sempre un crescendo.
(fonte: La Provincia di Cosenza)

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