ROSSANO. RAPINA A MANO ARMATA AL DISCOUNT DEL FRASSO. PISTOLA CONTRO IL DIRETTORE

commissariato

ROSSANO Rapina a mano armata nella tarda serata di ieri presso il discount Md in contrada Frasso. Sono all’incirca le 20, è quasi orario di chiusura. Il personale si accinge alle compiere le ultime operazioni di fine giornata, incluso le attività contabili. Tutto appare tranquillo, mancano solo gli adempimenti e poi tutti a casa. Ma non è un giorno come gli altri. All’improvviso, si aprono le porte automatiche. Non sono clienti. E lo si vede sin da subito: per spregiudicatezza e determinazione.
Armi in pugno puntano la pistola contro il direttore dell’esercizio commerciale al quale chiedono il bottino dell’intera giornata. Attimi di terrore. Il massimo responsabile del discount esegue pedissequamente ciò che gli viene imposto. Poi i due, una volta incassato il malloppo in via di quantificazione, si sono dati alla fuga. Commettono però, da quanto trapela, un errore di distrazione non voluto.
Durante l’esecuzione dell’azione delittuosa uno dei due perde il caricatore, rinvenuto successivamente dagli investigatori. Sul posto si sono portati gli agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Rossano che hanno avviato le prime indagini, reperito gli indizi e acquisito le prime testimonianze.
Poco o nulla trapela. Secondo alcune indiscrezioni i due sarebbero arrivati con un motorino: uno armato di coltello, l’altro di pistola.
Quest’ultima dovrebbe essere una scacciacani. Si ipotizza la pista straniera. Il discount in questione fa capo al centro di Villapiana gestito dal Gruppo Bruno, non nuovo a questo tipo di reati.
Giorni addietro l’esercizio commerciale ha subito una serie di furti.
In città si vive un clima di tensione preoccupante. Si susseguono furti e rapine a ripetizione, sia in pieno centro sia in periferia.
La matrice sembra essere quella estera. Stranieri di varia estrazione un pò sbizzarriti dopo lo smantellamento del clan Acri-Morfò che, nella gestione del territorio, preferiva la tranquillità ambientale. Pertanto non accettava disordini e incursioni fastidiose per le comunità. E chi usciva fuori dalle regole veniva avvicinato con le buone maniere e chiamato all’ordine.
Non a caso, nei periodi in cui la onorata società rossanese era a pieno regime, furti, scippi, rapine, si potevano contare sulle dita di una mano.

(LA PROVINCIA COSENTINA)

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