Rossano, pronto soccorso situazione pessima

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Territorio di ROSSANO, predisporre il Pronto Soccorso di adeguato triage infermieristico, ovvero di figure professionali in grado di valutare rapidamente la condizione clinica del paziente ed il rischio attraverso una scala di codici colore finalizzati a definirne la priorità.

 

È quanto esorta Mario SMURRA,Vicesegretario nazionale della Federazione Nazionale Agricoltori ritornando a denunciare la gravissima ed intollerabile situazione deficitaria, di disorganizzazione e di pericolo nella quale versa la struttura sanitaria nel territorio di ROSSANO.

 

Una figura professionale che possa immediatamente valutare le condizioni del paziente e definire di quali visite o interventi specialistici ha bisogno – dichiara SMURRA – può ridurre drasticamente i tempi di attesa e fa accedere immediatamente alle cure il malato, senza perdite di tempo evitando così anche l’aggravarsi della condizione. Nel Pronto Soccorso – va avanti – è necessaria una riorganizzazione del personale. Non è possibile che ci sia solo un medico e pochissimi infermieri a dover gestire un’utenza così numerosa. Se, come è successo nei giorni scorsi, un’emergenza trattiene per diverse ore il medico, altre persone che hanno bisogno di cure rimangono abbandonate a se stesse, assistite da personale non qualificato, in condizioni disumate. Lo stresso direttore sanitario dovrebbe essere più presente in quei corridoi nei quali ogni giorno si ripropongono situazioni assurde e non degne di un paese civile. Occorre che il Primario del reparto di pronto soccorso insieme al direttore dell’azienda ospedaliera individuino al più presto una soluzione per evitare il verificarsi di situazioni incresciose. Perché – chiede SMURRA – non vengono registrate e mostrate le immagini di ciò che quotidianamente ormai si verifica? I medici – conclude – restano dei veri e propri eroi a dover affrontare turni pesanti con scarsi mezzi e risorse umane e troppo spesso è necessario l’intervento delle forze dell’ordine per gestire situazioni accese.

3 risposte

  1. Sono stata ricoverata per una caduta con lesioni alle vertebre e mi hanno adagiata su una barella senza una ruota…con il pericolo continuo di cadere se non fossi stata retta dai familiari..

  2. Una realtà assurda non solo intollerabile sembra essere ritornati nel medioevo. Ancora le tante promesse e parole di politici e burocrati di turno riecheggiano nei corridoi del nosocomio a fronte di tante situazioni drammatiche che hanno vissuto e continuano a vivere quotidianamente i cittadini malati unitamente ai familiari, ivi recatosi, con la speranza di ricevere una parola di sollievo dal personale medico e infermieristico. Purtroppo non tutti a volte sono o diventano eroi, quando le lacrime ti lavano il viso e la rabbia ti stringe l’anima. Ho vissuto una esperienza di recente a dir poco inverosimile, senza contare il tanto dolore di aver perso un amico, che era entrato vivo e con piena coscienza e dopo qualche ora non c’era più. Non c’è stata alcuna garanzia di assistenza qualificata, non si aspettava un miracolo, ora ci dobbiamo solo illudere e credere che non ci sarà un prossimo.

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