Rossano: Asp, assunzioni sospette

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ROSSANO Assumono appalti per milioni di euro al fine di espletare attività di manutenzione e di pulizia nei presidi pubblici. Un giro di vite tra a appalti e sub appalti, con strutture giuridiche studiate nei minimi dettagli allo scopo di aumentare i margini di profitto. Si mettono in piedi consorzi e cooperative sociali per meglio aggredire il mercato delle pubbliche amministrazioni. Meccanismi conosciuti ai più, anche a chi appalta. Sin nulla di eccezionale. A Rossano, una delle cooperative che ha assunto il capitolato delle pulizie è finita nel mirino della rappresentanza sindacale aziendale che denuncia ipotesi di privilegi nell’assunzione del personale. In particolare Natale Porco (Uil) parla del recente reclutamento di un lavoratore per 5 mesi a 6 ore al giorno. Sono 32 le unità in dotazione, molte delle quali godono di oltre 15 anni di anzianità di servizio. E sono a 3 ore e 20 minuti. Tradotto guadagnano al mese circa 620euro, con moglie e figli a carico. L’ultimo arrivato invece scavalca tutti ed è assunto a 6 ore, circa 1000 euro al mese. Il sindacalista non vuole aprire una guerra tra poveri, anzi. Nulla contro il lavoratore, tra l’altro bisognoso, ma chiede di conoscere i criteri adottati. Nelle prossime ore partirà un’istanza nella quale verrà richiesto l’adeguamento contrattuale anche per gli altri lavoratori. Sin qui l’aspetto formale, poi i sospetti. Dietro i famosi “criteri” di assunzione si annidano le solite “raccomandazioni” che giungono dall’alto. Il lavoratore in questione pare abbia svolto l’attività di “autista” per contro di un noto ex parlamentare della zona.

Tale “conoscenza” avrebbe in qualche modo influito, e non poco, nella decisione dei vertici della cooperativa. Oggi, più che mai, nulla scandalizza, ma si pone un problema di tenuta democratica e di giustizia nell’ambito dell’ambiente di lavoro.

La Uil si questo punto è pronta a battersi in prima linea a tutela di tutti i lavoratori.

Il sistema produttivo può cambiare se si modifica il modus operandi dei calabresi: deve prevalere in sostanza la meritocrazia. E soprattutto l’applicazione del contratto collettivo di lavoro, spesso violato.

(fonte la Provincia di Cosenza)

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