Roseto-Sibari, vigilantes sulla Roseto-Sibari: proclamato lo stato di agitazione

Cantiere di Roseto

Rivendicano la stabilizzazione e la tredicesima mensilità. Proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori che operano nell’ambito della sicurezza nei cantieri per la realizzazione del terzo megalotto della statale 106 jonica Roseto-Sibari.Dura presa di posizione delle organizzazioni sindacali Cgil e Uil (Andrea Ferrone e Luciano Campilongo) che puntano l’indice contro la Webuild/Sirjo ritenuta responsabile di avere assunto un atteggiamento «silente» circa il servizio di vigilanza armata e di portierato concesso dal pubblico in appalto alla ditta Cosmopol di Avellino. Chiesto l’intervento del Prefetto di Cosenza affinché convochi tutte le parti in causa.

Cantiere di Roseto

«L’azienda, con un atteggiamento spregiudicato e condito al tempo stesso di promesse farlocche di riassunzione, ha spremuto per un paio di anni alcuni dipendenti, molti dei quali monoreddito, che con abnegazione e condotta esemplare hanno vigilato sul cantiere giorno e notte, con turni massacranti e condizioni discriminanti in quanto precari (in barba al protocollo di legalità che evidentemente per la Cosmopol non vale…) e poi ha deciso che agli stessi si potesse dare il ben servito senza pagargli neanche la 13ma mensilità nei termini previsti per legge». I sindacalisti parlano di turni scoperti sui vari appalti che «Cosmopol ha in giro per la sibaritide per buona coperti dalle guardie con turni che eccedono i corretti orari di lavoro previsti da leggi e dal contratto collettivo nazionale di lavoro  per la mancanza di personale armato e non creatasi a seguito delle cessazioni». Cgil e Uil, nel frattempo, denunciano contestualmente l’esistenza di nuove assunzioni  «che non solo non tengono conto del diritto dei lavoratori alla prelazione ma, evidentemente, servono a pescare tra giovani da assumere a basso costo con magari anche sgravi statali per poi anche a costoro spremerli e magari lasciarli a casa tra un altro paio di annetti, e via così fino a fine lavori del più grande cantiere italiano». Disagi anche nei presidi ospedalieri dello spoke di Corigliano-Rossano dove la stessa azienda opera con il proprio personale.

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