Recrudescenza criminale, la città tace. Osservatorio contro l’omertà

I componenti dell’Osservatorio

L’Osservatorio Permanente sulla Gestione e gli Effetti della Fusione CoRo si chiama fuori dall’assordante silenzio che circonda il drammatico avvenimento dei giorni scorsi nei pressi del Castello Ducale, in pieno centro urbano e a pochi passi dall’Assise istituzionale. Un tentato omicidio che desta sconcerto non solo per l’ora e il luogo dove è avvenuto, ma per la disinvoltura con cui l’autore (non si conosce il numero dei sicari) ha sparato.

L’Osservatorio nel confidare nel ruolo della Magistratura e delle forze dell’ordine, sottolinea l’importanza del tessuto sociale e degli anticorpi al sistema delinquenziale. Tacere di fronte a fatti del genere è sinonimo di omertà. Quando si svolge un ruolo pubblico, siano essi organizzazioni politiche, sindacali, associazionistiche e movimentiste, si ha il dovere di intervenire e sollecitare interventi protesi alla tutela della incolumità dei cittadini, altrimenti è preferibile ritirarsi a vita privata!

Nella terza città della Calabria è vulnerabile il sistema della sicurezza pubblica: le istituzioni locali, chi ha ruoli in Parlamento, non può far finta che nulla sia accaduto. Da notizie assunte sui media, risulta che nei pressi del luogo in cui è avvenuto l’evento delittuoso era appena terminata una riunione della commissione affari istituzionali e che alcuni Consiglieri comunali non si sono ritrovati davanti l’inquietante scenario per una mera casualità. Come Osservatorio sentiamo il dovere di sollecitare l’Amministrazione comunale in carica affinché convochi un Consiglio comunale sulla criminalità organizzata e sulla sicurezza pubblica, alla presenza della deputazione parlamentare nazionale e regionale del posto, al fine di analizzare gli eventi e determinarsi circa la necessità di richiedere allo Stato una maggiore attenzione nei confronti della città di Corigliano Rossano.

I dati parlano chiaro e non possiamo non tenerne conto. Negli ultimi 15 mesi, nel primo centro della provincia di Cosenza si sono consumati ben 6 omicidi, 2 ipotesi di lupara bianca, un tentato omicidio, unitamente ad altri omicidi non di matrice ‘ndranghetista. La casistica dei furti ha raggiunto limiti allarmanti,  così come il fenomeno diffuso del traffico di sostanze stupefacenti è divenuto fonte di reddito per le nuove generazioni.  A fronte di tutto questo si rimane immuni, si preferisce discutere di buche e semafori. È come se si volgesse lo sguardo dall’altra parte. Ancora si è in attesa di risposte circa l’elevazione a Distretto del commissariato di pubblica sicurezza di Corigliano Rossano, non si hanno notizie esaustive circa l’elevazione della Compagnia dei Carabinieri di Corigliano a Reparto operativo, il che non comporta un incremento – nostro malgrado – del personale esistente. In questo quadro sconfortante s’inserisce la richiesta della riapertura dell’ex tribunale di Rossano su cui lo Stato da oltre 7 anni continua, vergognosamente, a tergiversare. Usciamo dal tunnel dell’omertà e affrontiamo le problematiche con senso di responsabilità  (Comunicato stampa).

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