Ecco perché, in occasione dell’esame, da parte della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati di cui faccio parte, dello schema di relazione del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza che sarà sottoposta all’assemblea nei prossimi giorni ho insistito affinché venisse recepito il rilievo di rivedere i criteri relativi all’individuazione delle infrastrutture su cui investire, ha dichiarato la deputata pentastellata Elisabetta Barbuto. Poiché, a mio avviso, è contraddittorio insistere sugli investimenti dove sono più necessari, nel caso specifico al Sud, e porre contemporaneamente il limite della cantierabilità dei progetti.
Premesso, infatti, che i due pilastri fondamentali su cui si baserà il PNRR sono la digitalizzazione e la realizzazione di infrastrutture per la mobilità, prosegue la Barbuto, se l’obiettivo primario resta quello più volte rilevato di incrementare gli investimenti pubblici nel Mezzogiorno al fine di colmare nel giro di alcuni anni, il divario infrastrutturale che rallenta la crescita dei nostri territori , non è pensabile che si possa valutare come elemento preferenziale la cantierabilità dell’opera perché scarse, se non pressoché inesistenti, sono le opere cantierabili al sud ed in particolare in alcune regioni del sud. Ciò vanificherebbe tra l’altro la famosa regola del 34%, auspicata anche in questo frangente, in favore del mezzogiorno. Ed è evidente che ciò non può essere consentito.
Il mio pensiero, conclude la deputata, va, ad esempio, alla SS 106 e alla esigenza di velocizzarne la realizzazione. In considerazione della situazione anomala venutasi a creare a causa della pandemia, ci siamo battuti per una sospensione momentanea della procedura di dibattito pubblico cui all’art. 22 del D.L.svo 50/2016 ed ora ci batteremo affinché la nuova opera possa essere inserita nel PNRR ed in ipotesi alternativa, nel prossimo contratto di programma ANAS MIT (Comunicato stampa).
Elisabetta Barbuto (M5S Camera – Commissione Trasporti)