Rapani:«”SS 106, interrogazione parlamentare di Rampelli per avere risposte”»

Rapani

La battaglia sui diritti scippati, come nel caso della mobilità, non può essere accantonata e così abbiamo deciso di interessare la deputazione di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale sulla madre di tutte le questioni che riguardano le infrastrutture: l’ammodernamento della statale 106 ed il vergognoso ritiro della delibera Cipe riguardante il terzo megalotto Roseto Capo Spulico-Sibari»

Il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani così commenta l’interrogazione parlamentare inoltrata dal deputato Fabio Rampelli, al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio.

Rampelli chiede quali urgenti iniziative intenda assumere per consentire la realizzazione del terzo megalotto della strada statale 106.

Questo il testo integrale dell’interrogazione a risposta scritta:

 

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:     sono stati nuovamente bloccati i lavori del terzo macrolotto della strada statale n. 106 Ionica, un lavoro da oltre un miliardo di euro di costo complessivo che interessa i trentotto chilometri di percorso compresi tra l’innesto della strada statale n. 534 sino a Roseto Capo Spulico;     il terzo macrolotto ricade nell’ambito di applicazione della legge n. 443 del 2001, recante «Delega al Governo in materia di infrastrutture e insediamenti produttivi di interesse nazionale», la cosiddetta legge obiettivo, ed era un intervento inserito nel primo programma delle infrastrutture strategiche di cui alla delibera CIPE n. 121 del 2001;     la realizzazione dell’opera infrastrutturale era stata prevista anche dall’accordo di programma per il sistema delle infrastrutture di trasporti nella regione Calabria, stipulato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare con la regione Calabria in data 16 maggio 2002, e fu poi inserita nel piano dell’Anas per il periodo 2003-2012, e nel piano degli investimenti Anas per il quadriennio 2007-2011;     nel dicembre 2008 l’Anas ha emesso il bando con una base d’asta di poco più di 960 milioni di euro, alla quale ha fatto seguito l’aggiudicazione provvisoria dei lavori in capo alle società Astaldi e Impregilo per 791 milioni di euro nel dicembre 2010, poi rimasta bloccata per un anno a causa di una clausola della delibera del Cipe n. 103 del 2007 relativa alla effettiva disponibilità dei fondi previsti;     nel dicembre 2011 una nuova delibera del Cipe ha disposto la cancellazione di tale clausola, consentendo all’Anas di aggiudicare definitivamente l’appalto, cosa poi avvenuta nel febbraio 2012 in favore delle società Astaldi, capogruppo, con il sessanta per cento, e Impregilo con una partecipazione minoritaria del quaranta per cento;     nell’agosto del 2016, dopo ben quindici anni dall’avvio dell’iter burocratico per la realizzazione del tratto stradale, il Cipe ha approvato la prima parte, relativa una spesa di 276 milioni di euro, del progetto definitivo del macrolotto, «con l’impegno all’approvazione in tempi brevi della seconda tratta» e dei relativi finanziamenti, pari a 842 milioni di euro;     il 1o marzo 2017 la Corte dei conti ha rinviato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti la parte di progetto che aveva già ritenuto finanziabile, formulando alcuni rilievi e chiedendo chiarimenti entro i successivi venti giorni, ma il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha ritenuto di ritirare la delibera, riportando tutto l’iter del progetto indietro di un intero anno;     la strada statale Jonica è una delle strade con il più alto tasso di incidenti mortali di tutta l’Italia, e ogni intervento di ammodernamento e messa in sicurezza dovrebbe essere considerata di interesse prioritario per tutti gli organismi coinvolti nella fase decisionale e di erogazione dei finanziamenti;     il ritiro della delibera senza alcun tentativo di rispondere ai rilievi formulati dalla Corte dei conti lascia supporre che l’atto fosse davvero inadeguato, e ha fatto nascere il sospetto, pubblicamente espresso da parte dell’associazione «Basta Vittime Sulla Strada Statale 106», che «la presentazione della delibera Cipe ad agosto 2016 è stata semplicemente una manovra politica di bassa lega che costoro hanno intentato ai danni della popolazione calabrese in vista del referendum costituzionale di dicembre» –:     quali urgenti iniziative intenda assumere per consentire la realizzazione del terzo macrolotto della strada statale n.106

(fonte: comunicato stampa)

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