In tempi di virus, piace ricordare questo episodio di lotta politica a Rossano nel 1848 in cui tra gli strumenti utilizzati si fece ricorso anche all’avvelenamento. Il racconto è ricavato dall’atto di accusa degli imputati e quindi “inaudita altera parte”.
Tra i più faziosi c’era Vincenzo Greco che metteva in giro queste voci servendosi di un certo Pasquale Campana. Infatti l’11 giugno 1848 i rossanesi furono messi in agitazione dalla moglie e dal figlio di Campana perché, a loro dire, il ragazzo Campana aveva trovato una cartolina con arsenico sotto le finestre dell’abitazione della famiglia Martucci, che pertanto dalla popolazione venne additata come quella degli avvelenatori dei propri concittadini.
I Martucci, ovviamente, non persero tempo a indagare la realtà dei fatti per far valere le loro ragioni contro questa accusa ingiusta, ma nel frattempo il figlio di Campana cambiò versione e sostenne che il veleno gli era stato consegnato da Vincenzo Federico per diffonderlo contro i signori della città.
Arrestato e torturato, Federico confessò che la sostanza tossica l’aveva avuta da Domenico Pipino e Vincenzo Luzzi.
Peraltro, gli organizzatori della congiura, temendo che il Federico continuasse a fare ulteriori rivelazioni, si auguravano che i tre fossero immediatamente giustiziati.
Infatti Federico avrebbe fatto altre confessioni, ma gli venne impedito in quanto tutti e tre i tre detenuti, dopo essere stati picchiati, vennero in breve tempo fucilati fuori le mura cittadine, alla presenza di un pubblico sbigottito. I loro cadaveri restarono non sepolti per un giorno e una notte.
Dice il Gradilone che questo incredibile episodio, che richiama quello degli untori del Manzoni, fosse uno degli effetti dell’eccitazione popolare che il movimento rivoluzionario del ’48 aveva creato tra la popolazione, la quale, surriscaldata, era pronta a dare credito a qualsiasi diceria e superstizione. Così per riportare ordine in città fu costituita un Commissione del Buon Ordine, con a capo il marchese Fabio Martucci, dotata di tutti i poteri necessari per “il mantenimento del buon ordine interno” e per il “raffrenamento di qualunque eccesso che turbar lo potesse”.
Martino A. Rizzo
I racconti di Martino A. Rizzo. Ogni mercoledì su I&C
Martino Antonio Rizzo, rossanese, vive da una vita a
Firenze. Per passione si occupa di ricerca storica
sul Risorgimento in Calabria. Nel 2012 ha pubblicato
il romanzo Le tentazioni della
politica e nel 2016 il saggio Il Brigante Palma e i misteri
del sequestro de Rosis. Nel 2017 ha fondato il sito
www.anticabibliotecarossanese.it. Nel 2019 ha curato
la pubblicazione dei volumetti Passo dopo passo nella Cattedrale di Rossano,
Passo dopo passo nella Chiesa di San Nilo a Rossano,
Le miniature del Codice Purpureo di Rossano.
Da fotografo dilettante cerca di cogliere
con gli scatti le mille sfaccettature del paese natio
e le sue foto sono state pubblicate nel volume di poesie
su Rossano Se chiudo gli occhi.