Provinciali, lo Jonio si divide e regala la presidenza

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L’autolesionismo della classe dirigente jonica inizia a raggiungere livelli di patologia cronica. Vale ovunque, si pecca in strategia come in politica nell’associazionismo. In sostanza si decide di non contare nulla nei rapporti di forza con Cosenza, di azzerare il residuale potere contrattuale perseverando in meccanismi di autoesaltazione. L’autoreferenzialità è il male degli ultimi vent’anni: l’occupazione a tutti i costi di poltrone che tra l’altro contano ben poco offusca la mente di quanti, e sono tanti, ambiscono a uno scranno nel futuro consiglio provinciale. Incapacità quindi a saper fare sintesi ed ennesimo “regalo” ad altri territori. Vince insomma l’irresponsabilità. E poco importa se i tribunali restano in vita a Cosenza, Castrovillari e Paola, mentre chiudono lo jonio, o se nella sanità l’emodinamica è presente solo nel capoluogo bruzio, nel Pollino e nel Tirreno, e solo la Sibaritide è esclusa. Nulla, neanche queste consapevolezze smuovono una, a questo punto, inetta classe dirigente. Il sindaco di Rossano Stefano è su tutte le furie:“quella che si prospetta ormai è un’altra occasione persa per lo ionio cosentino. Il territorio non è stato capace di farsi trovare coeso. Sarebbe stato necessario arrivare ad una proposta anche se non necessariamente vincente, quanto meno unitaria, fondata su un progetto di area. Senza per questo esprimere giudizi di nessun tipo sulle candidature emerse, hanno invece prevalso altre logiche e dinamiche”. Mascaro sottolinea “l’impegno profuso, per tempo, nella direzione di una candidatura unitaria dello ionio cosentino e informando di aver rifiutato anche l’ipotesi di una candidatura a consigliere provinciale che avrebbe contribuito ad alimentare divisioni ed a ridurre gli spazi di partecipazione rispetto a quanti nutrono legittime ambizioni aspirando ad altri ruoli. Interpretando esigenze e sentimenti di diversi colleghi dello ionio – va avanti il Primo Cittadino – ho più volte interloquito con chi, nel territorio, avrebbe potuto avere un peso oggettivamente trainante rispetto ad un progetto unitario con una candidatura aggregante. E siccome non credo alle auto-candidature in politica, qualcuno avrebbe potuto e dovuto avanzare una proposta condivisa. Che, purtroppo, non è mai arrivata. Con il rischio adesso che queste provinciali, per la rappresentanza territoriale, si rivelino peggiori delle precedenti, atteso l’elevato numero di candidature locali, segnale di ulteriore divisione. C’è ovviamente amarezza per quanto accaduto. Tuttavia, sono sicuro che all’indomani del voto provinciale avremo una presidenza autorevole e capace. Mi auguro anche insieme ad una nutrita rappresentanza territoriale. Perché – aggiunge – dovremo tutti senza distinzione essere in grado di attrarre l’attenzione dell’ente provinciale, nonostante le sue gravi e paradossali deficienze economiche rispetto alle importanti competenze mantenute, sull’evidente stato di incolumità pubblica nel quale versa l’area urbana Corigliano-Rossano per i mai affrontati danni causati dall’alluvione dell’agosto 2015. In particolare sui disagi e sui rischi che a Rossano da quella calamità sono rimasti immutati – conclude Mascaro – e sui quali ho più volte fatto appello alla Provincia ad intervenire, siamo pronti anche ad iniziative forti, anche nei confronti di Regione e Protezione Civile”.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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