È quanto fa sapere l’assessore alla Città della Cultura e della Solidarietà Donatella Novellis ricordando che i PUC, finalizzati all’inserimento nel mondo del lavoro dei percettori di Reddito di Cittadinanza, mirano, da una parte, ad eliminare quelle condizioni che generano in molti casi povertà, disuguaglianza ed esclusione sociale; dall’altra, a gratificare competenze e professionalità e, in ultimo, migliorare ed offrire servizi per la comunità.
La costituzione dell’elenco non prevede graduatorie, attribuzioni di punteggio e/o altre classificazioni di merito.
Così come previsto dal catalogo dei PUC predisposto da Tina de Rosis, dirigente del settore comunale politiche di promozione sociale di Corigliano-Rossano, comune capofila e come approvato dalla Conferenza dei Sindaci dell’ambito territoriale sociale (che include anche Calopezzati, Caloveto, Cropalati, Crosia, Longobucco, Paludi, San Cosmo Albanese, San Demetrio Corone, San Giorgio Albanese, Vaccarizzo Albanese), i campi di attuazione sono quelli culturale, sociale, artistico, ambiente, formativo, tutela dei beni comuni (Comunicato stampa).
I PUC sono rivolti ai percettori di Reddito di Cittadinanza tenuti ad offrire nell’ambito del Patto per il lavoro e del Patto per l’inclusione sociale, la propria disponibilità per la partecipazione ai progetti da svolgere nel proprio comune di residenza. A Corigliano-Rossano sono 971 quelli che saranno impiegati in 4 dei 6 ambiti previsti.