Proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori del consorzio di bonifica di Trebisacce

Senza stipendio e senza anticipi per le spese vive come il costo della benzina. È l’amaro contesto in cui si trovano gli oltre 140 lavoratori del consorzio di bonifica di Trebisacce che continuano nello stato di agitazione proclamato nei giorni scorsi. I dipendenti hanno manifestato la disponibilità a lavorare ma sono fermi nei cantieri. Il Sindacato Unitario rappresentato rispettivamente da Flai Cgil Federica Pietramala, Fai Cisl Antonio Pisani e  Filbi Uil Marco Stillitani, hanno avviato la procedura per proclamare lo sciopero generale giorno 31 maggio.

L’assemblea

«La situazione sta diventando drammatica per lavoratori e famiglie, spiegano le organizzazioni sindacali, che, tra mancata erogazione dei salari e arretrati, sono senza stipendio da 4 mesi. Il tutto aggravato dalla crisi economica e dal rincaro dei prezzi». Le parti sociali riferiscono che non è stato garantito ai lavoratori neanche l’anticipo del costo della benzina. «Il Sindacato molto preoccupato della situazione per il rischio che corre la campagna di irrigazione che potrebbe arrecare consistenti danni a centinaia di aziende agricole del territorio. I lavoratori fino ad oggi nonostante tutte le privazioni e difficoltà, con responsabilità hanno continuato a garantire i servizi di bonifica e sorveglianza, ma si è arrivati al punto che anticipano di tasca propria ed utilizzino per i servizi i loro mezzi privati». Chieste alla Regione Calabria «soluzioni  adeguate ed immediate per uscire da questa situazione affinché  l’agricoltura resti in Calabria volano di sviluppo per un intero territorio».

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