Piana Caruso, colpiti i castagni secolari: è allarme

Si deve correre ai ripari prima che sia troppo tardi. Stiamo parlando del cinipide del castagno (Dryocosmus Curiphilus), un insetto proveniente dalla Cina che da molti anni ha colpito numerosi castagni secolari di Piana Caruso, Baraccone, Simonetti e di tutte le montagne dei comuni limitrofi. Purtroppo questo insetto sta provocando danni rilevanti al patrimonio boschivo coriglianese. Un rimedio per cercare di fronteggiare questa autentica emergenza esiste ed è il Torymus sinensis, l’insetto antagonista del killer dei castagni. Mangia le larve deposte dal cinipide del castagno. Si tratta di una lotta biologica avviata con successo vent’anni fa in Giappone ed è l’unica soluzione. Ad intervenire su questo delicato problema è l’associazione Le Aquile, protezione civile, sede di Corigliano, la quale in proposito ha avviato una iniziativa che coinvolgerà tutto il territorio montano del comune di Corigliano, e che si rivolge a tutti i cittadini che vogliono concretamente tutelare il patrimonio boschivo della nostra montagna. L’associazione Le Aquile, che opera ormai da diversi anni con il servizio antincendio e con la tutela e salvaguardia del patrimonio boschivo in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e con l’Ente Parco Nazionale della Sila, vuole impegnarsi in questa iniziativa per salvare il castagno, uno tra gli alberi più belli e maestosi, simbolo della nostra montagna. L’associazione è in contatto diretto con alcune ditte specializzate che forniscono l’insetto antagonista (ad un prezzo molto contenuto) che può essere disseminato nel mese di aprile nei castagneti di montagna. Tutti i privati possono aderire all’iniziativa e non occorre alcuna autorizzazione o permesso particolare per effettuare il lancio degli insetti (i quali tra l’altro non interagiscono con altre colture, ma si depositano solo sui castagni). Si prevede che nel giro di pochi anni, se si ripetono i suddetti lanci anche nel prossimo anno, l’infestazione del cinipide andrà sempre più scomparendo. C’è solo un mese di tempo, in quanto a maggio sarebbe già troppo tardi.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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