Pescatori Corigliano Rossano: uscire dalla logica burocratica

Da notizie di stampa apprendiamo che stanno piovendo soldi sui piccoli pescatori costieri con gli strumenti comunitari pesca gestiti dalla Regione Calabria. Noi del “Comitato Pescatori Costieri Artigianali Corigliano-Rossano” non siamo stati fortunati, e l’aspetto più strano di questa notizia è che non abbiamo visto piovere. Invece, la cosa certa e triste che abbiamo al momento è che siamo imputati del reato per occupazione abusiva di demanio marittimo con le piccole imbarcazioni da pesca tradizionali tirate a secco sulla spiaggia antistante il borgo marinaro. Riflettori sulla emergenza dei piccoli pescatori di Schiavonea ma anche valutazioni molto approssimative e burocratiche. L’amara realtà è che i piccoli pescatori sono chiamati in Tribunale, a nostro parere, per la disattenzione dell’ex-Comune di Corigliano poiché il Piano di Spiaggia (strumento urbanistico per la gestione del demanio marittimo) prevede la sistemazione delle imbarcazioni tradizionali della piccola pesca nel tratto di spiaggia antistante il Borgo marinaro. Parole amare dalla bocca dei pescatori anche perché, pur dopo impegni precisi, ancora non abbiamo nessuna risposta da parte del Commissario prefettizio per dare una giusta ed equa soluzione a questo problema importante per il futuro della pesca artigianale locale. Le piccole imbarcazioni rappresentano la storia e l’identità della Marina, ma noi vogliamo che rappresentino anche il futuro di questa Comunità costiera. Ma per organizzare il futuro sono fondamentali gli strumenti messi a disposizione dall’Unione Europea, insieme al decollo della “dimenticata” legge regionale di settore, la n.27/2004, forse mai decollata per sciatteria della Regione Calabria. Ma partiamo da fatti certi. L’Unione Europea per affrontare la crisi della pesca marittima, nell’ambito della PCP, interviene per far fronte alla riduzione delle risorse marine e frenare la continua espulsione di addetti dal settore con strumenti e misure adeguati. E così con la programmazione 2007/2013 partono i “Gruppi di azione costiera” (GAC) novità rilevante della pesca nei 27 Paesi della UE, più il Regno Unito. Risultati importanti raggiunti in quasi tutti i Paesi UE compreso l’Italia tant’è che in diverse Regioni si registrano risultati molto lusinghieri. E in Calabria? Con circa il 6% della flotta siamo partiti in maniera un po’ esagerata (sei GAC) rispetto al quadro nazionale. Di seguito, nella programmazione 2014-2020, i Gruppi di Azione Costiera(FLAG) scendono a quattro con l’individuazione delle quattro macro-aree fatta, a mio modo di vedere, in maniera molto approssimativa e scimmiottando, forse, in maniera un po’ confusa il SIPAC(Sistema informativo sulla pesca calabrese) che aveva come obiettivo, dopo un’attenta ricerca: lo sviluppo dell’economia costiera; una maggior coesione delle comunità marinare e la valorizzazione della piccola pesca artigianale (80% circa della flotta regionale) con l’individuazione di quattro macro-aree omogenee e il decollo dei distretti ittici per ammodernare la prima commercializzazione e le reti distributive. Ma anche la valorizzazione del prodotto ittico locale sbarcato dai pescatori artigianali nei mercatini ittici al consumo (più noto come miglio zero) per valorizzare il prodotto ittico locale con l’adozione di marchi di qualità. In buona sostanza i Gruppi di azione costiera avrebbero dovuto accompagnare il cambiamento attraverso politiche inter-settoriali e la valorizzazione delle “Comunità costiere” con il decollo delle azioni innovative del pescaturismo e dell’ittiturismo. E’vero abbiamo perso importanti appuntamenti per sostenere i piccoli pescatori e l’economia costiera in modalità inter-settoriale. Arrivati a questo punto, forse, non è esagerato dire che siamo in presenza di un vero e proprio spreco di denaro pubblico anche per via dell’assenza di due di quegli ambiti prioritari dei FLAG: la diversificazione e l’innovazione in un’ottica di contaminazione virtuosa tra settori (piccola pesca, ambiente, turismo costiera, cultura e gastronomia del mare) per dare nuova linfa e rivitalizzazione alla “comunità dei pescatori costieri artigianali del litorale di Corigliano-Rossano”. Dopo le tante opportunità perse e le importanti risorse strappate all’economia costiera del nostro litorale, la speranza deve essere supportata dal coraggio di cambiare che per la nostra “Città territoriale” può significare un’inversione di rotta per uscire dalla marginalità e puntare tutti insieme, ad un modello di sviluppo integrato della pesca costiera del nostro litorale fatto di biodiversità, sostenibilità economica e sociale con l’ottimizzazione degli strumenti finanziari dell’Unione europea a partire dal decollo del Gruppo di Azione Costiera ”FLAG Corigliano-Rossano” per dare centralità all’economia costiera e al nostro territorio e gestire da protagonisti i fondi comunitari pesca per procurare nuove opportunità di sviluppo e occupazione, soprattutto, giovanile.

Salvatore Martilotti

Presidente Comitato pescatori artigianali Corigliano Rossano

(comunicato stampa)

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