Pesca artigianale. Assicurare una presenza legale dei battelli sulla spiaggia di Schiavonea

Al Comune di Corigliano-Rossano si chiede maggior responsabilità – dichiara Salvatore Martilotti, presidente del Comitato Pescatori Calabria – per rendere legale la presenza delle imbarcazioni della piccola pesca artigianale sulla storica spiaggia dei pescatori antistante il Borgo marinaro di Schiavonea, cercando di realizzare, magari con i fondi FLAG/FEAMP, tutti i servizi previsti dal Piano Spiaggia dell’ex-Comune di Corigliano Calabro che, ci piace ricordarlo, è ancora vigente nell’attesa del primo Piano Spiaggia del nuovo Comune. Chiediamo di far presto perché senza rispetto della legge non si va da nessuna parte e, di conseguenza, si potrebbe arrecare un danno notevole ad un antico mestiere in grado di raccontare storia ed identità di una delle Comunità costiere più rilevanti della Calabria, al momento, alle prese con la grave emergenza sanitaria ed economica e con un futuro incerto. Ma perché dopo impegni precisi da parte del vice-sindaco con delega alla pesca ancora, dopo un anno e mezzo, non c’è stato nessun intervento per rimediare ad una disattenzione dell’ex-Comune di Corigliano Calabro nel cercare di legalizzare la presenza sulla spiaggia delle tradizionali imbarcazioni della piccola pesca artigianale, magari con una sistemazione provvisoria pur di riportare legalità? Perché si perde tempo per ridare tranquillità ad una categoria di lavoratori laboriosa che da sempre ha utilizzato la spiaggia antistante il Borgo marinaro per tirare a secco le tradizionali imbarcazioni della piccola pesca artigianale? Gradiremmo delle risposte – continua Salvatore Martilotti – perché, pur dopo incontri e atti amministrativi, se ci si attarda a ripristinare la legalità per la flottiglia artigianale sulla storica spiaggia dei pescatori, evidentemente c’è qualcosa che non va’. Forse ci si attarda a dare una soluzione all’occupazione abusiva del demanio marittimo nell’attesa che decolli il primo “Piano di Spiaggia” del nuovo Comune? Purtroppo, al momento, la cosa certa e triste è che siamo imputati in Tribunale del reato per occupazione abusiva di demanio marittimo con le piccole imbarcazioni tirate a secco sulla spiaggia di Schiavonea! Eppure nell’autunno del 2019 ci veniva detto che “una risposta in cinque giorni è possibile”, ma ancora, alla data odierna, dopo oltre dieci mesi dalla manifestazione di interesse messa a bando dal Comune, ancora nessuna risposta per dare una soluzione all’occupazione abusiva del demanio marittimo con le piccole imbarcazioni sulla spiaggia. Anzi di più: nel mese di dicembre ultimo viene chiesta con pec la copiosa documentazione per il rilascio della concessione demaniale e noi, in buona fede, eravamo convinti che finalmente si poteva ritornare ad avere una presenza legale sulla “storica” spiaggia dei pescatori. Ma all’improvviso ecco che si cerca l’ago nel pagliaio, e che succede? Accade quello che nessuno poteva immaginare: non si può procedere al rilascio della concessione perché non è stato fatto il bando come previsto dalla delibera della Giunta comunale del 24 dicembre 2019 e l’area richiesta è troppo ampia in barba ai piani di sicurezza richiesti e all’obbligatorietà di prendere almeno il 10% di imbarcazioni non aderenti alla nostra associazione! Se così van le cose non ci resta che restare basiti poiché, di fatto, hanno scaricato le responsabilità sui piccoli pescatori. Ma se il Piano Spiaggia vigente prevede in maniera chiara (a noi così sembra) che nell’area destinata ai piccoli pescatori, ovvero il “Comparto n.3”, tutti i servizi per la piccola pesca artigianale devono essere realizzati dal Comune può essere considerata “una svolta coraggiosa” far pagare il costo della realizzazione dei servizi previsti dallo stesso Piano Spiaggia ai piccoli pescatori? Il Comune ha facoltà di approvare o bocciare il rilascio di concessioni demaniali sull’area dove è prevista la presenza dei battelli tradizionali della piccola pesca, ma assolutamente non può confondere legalità e presenza illegale. E allora se bisognava aspettare di fare la fusione per avere questa grande confusione fra legalità e illegalità forse qualche amministratore ha preso un granchio. Noi accettiamo che sia stata respinta la richiesta di concessione, ma – conclude Salvatore Martilotti – il Comune ha la responsabilità di risolvere la presenza illegale sulla spiaggia antistante il Borgo marinaro di Schiavonea. Chi ha tempo non perda tempo per dare una soluzione all’occupazione abusiva del demanio marittimo, al momento, come da noi da sempre proposto, con una “sistemazione provvisoria e transitoria”. E considerato che non possiamo confondere diritti e rispetto delle norme, da cittadini normali, tutti abbiamo il dovere di far aumentare la consapevolezza del rispetto delle regole perché senza rispetto della legge non andiamo da nessuna parte! (Comunicato stampa)

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