Pedro’s e la sua nuova ricetta identitaria calabrese dedicata ad una donna

CARIATI. La nuova ricetta di Pedro’s “Il cappello della Strega” è dedicata ad una donna, Cecilia Faragò, ultima fattucchiera calabrese ad essere processata per il reato di stregoneria. Dall’esito del processo  – ricorda  lui stesso – il reato venne abolito e cancellato in tutto il mondo.

Il maestro pizzaiolo cariatese ne ha parlato oggi direttamente da Sanremo – palcoscenico che lo ospita ormai da giorni – su RAI-Isoradio, trasmessa in tutta Italia.

Gli ingredienti del piatto – che apprendiamo tramite un suo post social – sono: farina di tipo 0 proveniente da grani italiani e macinata a pietra, lievito madre, acqua, sale, olio evo e Gaglioppo per l’impasto.

Quest’ultimo indica l’eredità di affetti e tradizioni che lega Tangari alla sua e alla nostra terra, essendo un vitigno a bacca nera autoctono della Calabria e di probabile origine greca.

Nei vari esperimenti che hanno preceduto la ricetta, egli si è accorto del fattore lievitante del suddetto vino, che rende l’impasto più profumato, leggero, digeribile e friabile.

Realizzato in due versioni, di mare e di terra, sia dolce che piccante, comprende in entrambe il caciocavallo silano accompagnato nella prima dalle alici dello Jonio, e nella seconda, dalla salsiccia calabrese. Un vero e proprio dipinto commestibile dei nostri paesaggi.

«Questa ricetta – afferma il maestro – sta riscuotendo grandissimo successo qui a Sanremo. Non solo viene apprezzata perché ritenuta molto gustosa – aggiunge – ma anche per il suo significato: è, di fatto, un monito contro ogni violenza sulle donne, in un Festival come quello di Sanremo che, anche grazie a Chiara Ferragni e al suo ”Pensati Libera”, trasmette messaggi mai tanto chiari come quest’anno».

Insomma, Pedro’s sta portando a Sanremo la Calabria che ci piace, quella che non si vergogna delle proprie origini e della propria storia, anzi, fa di esse punto di partenza verso grandi risultati culinari e soprattutto umani. E noi, non possiamo che esserne fieri.

Virginia Diaco

 

 

 

 

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