Pd, fuggi fuggi dai Democrat nell’alto jonio cosentino

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Il giovane Francesco Catera, dopo nove anni di militanza nel PD nel quale ha sempre svolto il ruolo di attivista, lascia il partito per protesta verso la segreteria di un partito chiuso in se stesso e che, a suo dire, non coinvolge, non discute e non partecipa in alcun modo alle scelte politiche. «Un partito che si chiama democratico – ha scritto il giovane universitario – non si può riunire in sedi private e lì decidere le sorti della comunità, un partito che in 8 anni ha svolto solo 3 o 4 assemblee, un partito che non si confronta con i cittadini, non ascolta i più deboli e non coinvolge i giovani non può rappresentare Trebisacce. Lascio perciò il PD – ha concluso Francesco Catera dopo aver ricordato i momenti belli vissuti nel partito, le battaglie condotte nelle varie competizioni elettorali ed il contributo offerto alla vittoria di “qualcuno” che ora avrebbe dimenticato – con la consapevolezza di aver dato tutto quello che potevo, per cercare di cambiare il modo di fare politica ma non ci sono riuscito,forse perché non ho avuto esperienza o perché il PD è gestito da capi-bastone che pensano solo a se stessi e non al bene collettivo».
E’ un periodo difficile per il partito di Renzi in riva allo jonio più in generale. A Villapiana molla il consigliere comunale Felicia Favale, a Corigliano un flusso di tesserati storici non hanno rinnovato la tessera, tra cui l’ex segretario e assessore Leonardo Zangaro. A Rossano poi, peggio che andar di notte. Le frizioni interne trovano giustificazione solo per la rivendicazione di spazi di potere. Un caso anomalo, invece si è verificato sulla richiesta di rinnovo della tessera avanzata dal capogruppo consiliare del movimento RossanoFutura Tonino Caracciolo al quale invece non sarebbe stata rinnovata la tessera per motivi non ancora resi noti. La questione è destinata a far discutere. Caracciolo d’altronde non è un tipo che le cose le manda a dire.
(fonte: La Provincia di Cosenza)

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