Ospedale Spoke. Pd area Rossano: L’appello degli infermieri non può cadere nel vuoto

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L’appello degli infermieri del Pronto Soccorso dell’ospedale di Rossano non può cadere nel vuoto. Ferma restando la grave situazione in cui versa da tempo l’intero servizio sanitario che fa riferimento all’ospedale Spoke di Corigliano Rossano, frutto di tagli, di blocco di assunzione di personale, ma anche – occorre dirlo- di inefficiente organizzazione delle risorse esistenti e di inadeguata direzione del servizio sanitario. Basta andare un giorno in pronto soccorso per rendersi conto della drammatica condizione di scarsità di personale e di mezzi, lunghe attese
protratte per l’intero giorno. Siamo ormai alla negazione del diritto alle cure. Inoltre anni di cattiva gestione sanitaria hanno destrutturato servizi ospedalieri che pur rispondevano in modo dignitoso alla domanda di sanità. A ciò aggiungasi una quasi inesistente medicina del territorio, per cui tutto va a finire nel pronto soccorso e servizio ospedaliero, che assommandosi ai casi più critici ne determina un affollamento non gestibile. Dopo anni di commissariamento della Sanità Calabrese non risulta alcun rientro del deficit, l’emigrazione sanitaria è cresciuta, così i fondi per la sanità privata, mentre rete ospedaliera e medicina territoriale registrano situazioni di negata sanità, con servizi disattivati, lunghissime liste d’attesa, salvo a poter accedere a servizi privati a pagamento. Occorre mobilitarsi tutti insieme per manifestare contro una sanità ormai inesistente. Chiediamo alla Procura della Repubblica di Castrovillari di aprire un’indagine sulla condizione del servizio sanitario ospedaliero per accertare,
soprattutto in epoca di covid-19, la sicurezza e l’idoneità delle cure e se il diritto alla salute sia garantito secondo le disposizioni e i protocolli in materia (Comunicato stampa).
PD Area Rossano

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