Operazione Basso profilo: ai domiciliari l’assessore regionale Francesco Talarico

Conferenza stampa in corso

Nomi di peso emergono tra i politici finiti nell’inchiesta Basso profilo. Tra questi anche il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa, la cui figura – in questi ultimi giorni – è stata coinvolta nella crisi di governo. Cesa rappresentava uno dei possibili costruttori a sostegno della compagine giallo-rossa. Stamani, invece, è scattata la maxi-operazione anti ‘ndrangheta, coordinata dalla procura distrettuale antimafia di Catanzaro. È indagato per concorso esterno. L’abitazione romana del parlamentare è stata perquisita stamane dalle forze dell’ordine su disposizione della procura di Catanzaro. Tra gli arrestati (ai domiciliari) invece figura il segretario regionale dello stesso partito, nonché assessore regionale al Bilancio, Francesco Talarico.

Cesa: «Mi dimetto» Cesa conferma di avere «ricevuto un avviso di garanzia su fatti risalenti al 2017» e spiega: «Mi ritengo totalmente estraneo, chiederò attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla Procura competente».

«Come sempre – assicura – ho piena e totale fiducia nell’operato della magistratura. E data la particolare fase in cui vive il nostro Paese – annuncia – rassegno le mie dimissioni da segretario nazionale, con effetto immediato».

Inchiesta Basso profilo

Nel blitz – portato avanti da Dia, Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di finanza – coinvolti amministratori locali, imprenditori e professionisti (tra cui il notaio di Catanzaro, Rocco Guglielmo). Tredici persone sono state arrestate e portate in carcere e 35 ai domiciliari. Tra i destinatari, i maggiori esponenti delle cosche Aracri, Arena e Grande Aracri, operanti nel Crotonese, oltre a imprenditori di spessore ed esponenti della pubblica amministrazione collusi con le organizzazioni criminali.

Oltre alle misure cautelari, la Procura della Repubblica di Catanzaro ha dispostol’esecuzione di numerosi sequestri di beni costituiti da patrimoni aziendali, immobili, autoveicoli, conti correnti bancari e postali. Nel corso delle indagini è stata accertata la movimentazione illecita di denaro per un valore di oltre trecento milioni di euro. I dettagli saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà in mattinata nella sede della Corte d’Appello di Catanzaro, a cui parteciperanno il procuratore capo Nicola Gratteri e il direttore della Dia, Maurizio Vallone. (fonte lacnews24.it)

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