Omicidio a Cassano, prende corpo la pista ‘Ndranghetista

A poche ore dall’efferato delitto di Cassano gli investigatori tentano di ricomporre ogni tassello sulle modalità dell’agguato. La vittima, 49 anni, del posto, era a cena con il marito Salvatore Maritato, con precedenti alle spalle, quando d’un tratto sentono bussare alla porta.  Prima di aprire, tuttavia, la donna si affaccia dalla finestra laterale (con una griglia in acciaio) del fabbricato a un solo piano in un’area rurale. Ed è qui che si consuma la scarica di colpi (kalanshnikov – calibro 7.62 – AK 47) nei confronti della 49enne. Che si accascia a terra in una pozza di sangue. Subito dopo il sicario abbandona il campo. Ad attenderlo un complice in auto. Compiuto il delitto dei due si sono perse le tracce. I carabinieri della compagnia di Cassano, coordinati dal Capitano Michele Ornelli, si sono recati sul posto, hanno perimetrato l’area per i primi rilievi. Sul luogo dell’omicidio si è recato anche il comandante provinciale il colonnello Agatino Saverio Spoto e il medico legale per un primo esame esterno.

Nel riquadro la vittima

È stato sentito il sopravvissuto al fine di assumere un primo orientamento circa le ragioni dell’agguato. L’uomo non avrebbe fornito indicazioni significative, né è riuscito a riconoscere i sicari a causa del buio. Tra le ipotesi prevalenti la tesi secondo cui il vero destinatario dei killers fosse proprio Salvatore Maritato, coinvolto nell’ambito dell’operazione antimafia Omnia nel 2000.  Il fascicolo è transitato  presso la procura distrettuale antimafia di Catanzaro. I due erano in casa da soli. La figlia vive al Nord e appresa la notizia è subito scesa a Cassano. Disposto l’esame autoptico.

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