Omicidi e sparizioni, il 2020 dei clan della Sibaritide: in guerra per appalti e potere


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Il 2020 porta dietro di sé una serie di omicidi che, secondo gli investigatori, proverebbero la lotta intestina interna alle cosche della Sibaritide per accaparrarsi potere e denaro. E ciò che rende ancora più appetibile la scalata al comando del crimine organizzato è il capitolo degli appalti pubblici: il tratto di statale 106 jonica Roseto-Sibari; l’ospedale della Sibaritide; l’affaire che ruota attorno al destino della centrale Enel di Corigliano-Rossano. E d’altronde, gran parte delle opere pubbliche che hanno riguardato l’area jonica sono state infiltrate della malavita organizzata, tra queste la Longobucco-mare e la Sibari-Sila.
Morti e lupare bianche
Si parte dall’omicidio del boss Leonardo Portoraro, la cui morte innesca una reazione a catena di violenza che insanguina le strade e le contrade della Sibaritide. Poi il rinvenimento del corpo di Pietro Longobucco. Segue la sparizione del suo fiduciario Antonino Sanfilippo, 31 anni, verso cui propende una ipotesi di lupara bianca. Stessa sorte per Cosimo Rosolino Sposato, ritenuto vicino agli ambienti criminali. Il successivo rinvenimento dei corpi di Pietro Greco e Francesco Romano, chiudono il 2019 caratterizzato dall’onda postuma all’omicidio di Leonardo Portoraro.