Oliverio: fosse stato per la politica l’ospedale sarebbe già riaperto

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TREBISACCE «Restiamo fortemente impegnati per la riapertura dell’ospedale di Trebisacce per correggere il grave errore commesso dai nostri predecessori attraverso una scelta davvero scellerata. Oggi i lavori di adeguamento degli ambienti sono a buon punto e faremo di tutto per riaprire al più presto gli ospedali di Trebisacce e di Praia a Mare, cosa che sarebbe già avvenuta se la sanità fosse legittimamente nelle mani della politica e non della struttura commissariale». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Mario Oliverio arrivato nella cittadina jonica in compagnia del presidente della Commissione-Bilancio della Regione Giuseppe Aieta che a Trebisacce è praticamente di casa, per sostenere la candidatura della lista “Vivere Trebisacce” guidata dal sindaco in carica Franco Mundo e per ribadire in particolare il proprio impegno politico a favore del “Chidichimo”. La chiusura dei cosiddetti ospedali minori, secondo quanto ha sostenuto Oliverio che però non ha fatto alcun riferimento al nuovo ospedale della Sibaritide accreditando così l’ipotesi che l’iter procedurale sia ancora in alto mare, oltre a privare i cittadini di tutto l’Alto Jonio di servizi sanitari essenziali, ha determinato la fuga dei pazienti verso le regioni limitrofe accrescendo così la migrazione sanitaria ed ha finito per mettere in crisi l’ospedale Hub di Cosenza che non ce la fa più a sopportare il carico dei pazienti di tutta la Provincia che si rivolgono all’Annunziata anche per patologie che si potevano risolvere presso gli ospedali di periferia. Del resto, secondo Oliverio le cifre parlano chiaro e dicono che al momento della nomina del Commissario che doveva supplire alle inadempienze della Regione e ripianare il debito sanitario (31 dicembre 2010) i calabresi che andavano fuori regione per curarsi erano 17,1 su 100, mentre al 31 dicembre 2015 i pazienti calabresi andati fuori regione per curarsi sono diventati 21,4 su 100. Invece di diminuire sono aumentati ed è aumentata la rabbia dei concittadini che hanno scelto questo governo regionale a cui viene impedito di governare la sanità. «E’ dunque alla politica – è tornato a tuonare il governatore della Calabria in aperta polemica con il Commissario Scura e con i suoi referenti politici – che spetta il diritto-dovere di fare le scelte in materia sanitaria e noi siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità ben sapendo che il sistema sanitario, che deve tutelare la salute dei cittadini, di tutti i cittadini, non si amministra con la calcolatrice del ragioniere in mano, come fa il commissario, ma facendo scelte coraggiose e assumendosi i rischi politici conseguenti». In realtà la riapertura dell’ospedale è la cosa che sta più a cuore ai cittadini, tanto che rappresenta il vero cavallo di battaglia di questa campagna elettorale e anche il candidato-sindaco della lista “Trebisacce Libera” l’ha indicata tra sue priorità dicendosi pronto a battersi con forza e, se necessario, di rifare il gesto eclatante di incatenarsi davanti al “Chidichimo”. La speranza di tutti è che i futuri amministratori, ma anche il governo regionale, su questo argomento non abbassino mai la guardia e ognuno faccia la propria parte fino in fondo altrimenti, non potendo dare un voto al Commissario, è alla politica che presenteranno il conto.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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