Nomina moglie di un dirigente a Rossano: polemiche e veleni

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Lotte intestine tra dirigenti. Burocrazia vecchia fa buon brodo? Assolutamente no. Il caso dell’incarico alla moglie di un dirigente fa boom. Ma perché la solita letterina anonima del solito noto è partita.  Il caso è quello del progetto per “La Cittadella dei bambini e dei giovani” (ideato dal Comune nel 2014). Convenzione firmata con la Regione a luglio. Ed entro oggi (12 ottobre 2016) si doveva presentare il progetto esecutivo alla Regione Calabria. In virtù di questa tempistica (e per non perdere il finanziamento – Contratti Locali di Sicurezza) il Comune ha avviato una procedura di affidamento diretto (la legge glielo consente per forniture di servizi al di sotto i 40mila euro). Invitando cinque professionisti. Uno ha rinunciato. L’offerta migliore è stata quella del coniuge del noto dirigente comunale.
“Non c’è fine all’indecenza”. Commentano così gli attivisti pentastellati l’assegnazione del progetto. “L’ Amministrazione comunale rossanese non conosce il senso del pudore. “Un’amministrazione pubblica – continuano i grillini – deve essere super partes ed è inconcepibile vedere come il progetto di cui sopra sia stato affidato all’architetto C.C., moglie di un dirigente comunale. Infatti, anche se la legge lo consente trattandosi di importo inferiore a 40.000 euro, non riteniamo moralmente ed eticamente corretto procedere all’assegnazione di qualsivoglia opera pubblica mediante chiamata diretta o mediante invito a partecipare al bando ad una cerchia ristretta di pochi eletti, scelti sulla base di criteri discutibili, specie se poi tra i papabili risultano esserci i soliti parenti o amici degli amici.
Ci fa sorridere amaramente leggere nella determina dirigenziale 1475 del 6 ottobre 2016 che degli altri 4 professionisti interpellati 3 abbiano presentato un’offerta incredibilmente identica nell’importo persino nei centesimi e che l’altro abbia addirittura rinunciato a gareggiare quasi a voler stendere ai suoi “avversari” un tappeto rosso. Dopotutto anche il fatto che questa stessa determina sia apparsa sull’albo pretorio per un solo giorno (n°2348 del 06/10/2016)  per poi essere immediatamente rimossa non fa onore ad un Comune e a tutti i nostri politici (entrati trionfalmente in consiglio ma oggi sonnecchianti sui loro scranni), che dicevano in campagna elettorale di voler rimodellare la macchina comunale all’insegna della trasparenza e dell’economicità. E pensare che a loro (e qui la stilettata nei confronti del consigliere Stasi, ndr) basterebbero due minuti per poter avere accesso a tutti i movimenti di denaro pubblico contrariamente a chi, come noi, è costretto a peripezie e attese lunghe una quaresima per riuscire ad ottenere i documenti necessari per tutelare i cittadini rossanesi nella loro totalità”. Da parte sua Stasi denuncia un andazzo di gestione della cosa pubblica che non è cambiato rispetto al passato: “Non credevamo ai nostri occhi quando abbiamo visto la delibera con cui l’Ufficio Europa assegna in modo diretto alla moglie del dirigente dell’Ufficio Urbanistica la redazione del progetto “la cittadella dei bambini e dei giovani”, un lavoro da quasi 40.000 €.
Questo tipo di atto avrebbe meritato quantomeno maggiore riflessione anche per rispetto nei confronti di tanti ottimi professionisti presenti sul nostro territorio. Chiediamo – conclude – al professionista in questione di rinunciare all’incarico dando la possibilità all’Ufficio Competente di assegnare in tempi brevissimi l’incarico ad altro professionista”. Ma ciò che fa discutere è la lotta intestina tra vari settori della macchina burocratica del Comune. Che è lì da oltre vent’anni. Identica. Con qualche dirigente sempre ben intento a voler continuare a fare e disfare a proprio piacimento. Mascaro ponga fine a questo andazzo. E rinnovi tutto. Perché se vuole può farlo.

Fonte: La Provincia di Cosenza

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