Nel 1961 l’arrivo di Fanfani a Corigliano-Rossano e a Paludi, racconto di Martino A. Rizzo

Il 14 aprile 1961 il sen. Amintore Fanfani, Presidente del Consiglio in carica, arrivò in visita ufficiale a Rossano dove venne accolto con grande entusiasmo. A fare gli
onori di casa c’erano tutte le autorità e i notabili del paese con in prima fila il sindaco Michele Scazziota, il vescovo mons. Giovanni Rizzo e il senatore Antonio
Berlingieri. Andrea Rapisarda così raccontò l’avvenimento su Il Messaggero del 15 aprile: «Rossano, che dopo la caduta di Roma fu per più secoli la principale città
della Calabria, è oggi una bella cittadina di oltre ventimila abitanti, ricca di ricordi bizantini, ha tributato all’ospite accoglienze calorose, anche perché il vicino villaggio
Paludi, i cui abitanti erano venuti in massa recando numerosi cartelli, è il luogo natale della madre di Fanfani».
Il Giornale d’Italia del 16 aprile, a sua volta, mise in risalto le parole del Sindaco che «Rivolto al Presidente Fanfani in modo particolare, gli esprime la gioia di Rossano di ricevere per la prima volta il Presidente del Consiglio dei Ministri. Fa presente, con
parole sincere e sentite, le necessità della popolazione rossanese che ancora deve avere un acquedotto, una fognatura, una rete idrica interna e che ancora attende che sia completata la strada Rossano-Sila. Ha chiesto che si provveda a risanare i popolari
rioni di Pente e Bancato, che si diano case ai lavoratori. Il saluto del sindaco è stato applauditissimo, così come è stato applaudito l’indirizzo di saluto rivolto agli ospiti dal sen. Antonio Berlingieri».

«Fanfani ha risposto appellandosi ai vecchi perché dicano ai giovani quello che
appena quindici anni fa mancava e quello che oggi si è fatto, e perché invitino quindi
le ultime generazioni a credere in quello che si farà per legarle più stabilmente alla
fiducia verso le libere istituzioni e le grandi opere della Patria»; Corriere della Sera,
15-4-61. Aggiunse altresì che «Chiedo ai calabresi il loro contributo alla battaglia per
la libertà, ma dichiaro pure che è giunta l'ora di restituire ai meridionali quello che
essi hanno dato per la libertà e il progresso d'Italia»; Andrea Rapisarda – Il
Messaggero, 15-4-61.
Durante il pranzo l’arcivescovo sollecitò il presidente del consiglio a occuparsi del
completamento della Scuola di Arti e Mestieri dei Padri Giuseppini, allo Scalo. Come
omaggio, a ricordo della visita, a Fanfani venne offerta la copia della pianta della
città realizzata da Piatti e le pubblicazioni di Francesco Russo sul Codex e
sull’Achiropita. Terminata la visita a Rossano, l’on. Fanfani partì a tutta velocità
verso la vicina Paludi, paese che, come già detto, aveva dato i natali a sua madre
Anita Leo Fanfani.
E il Corriere della Sera del 15 aprile riportò che «Fanfani è passato dalla stupenda e
fiorita Rossano bizantina tutta raccolta intorno alla sua Madonna “non dipinta da

mano umana”, da una Rossano piena di movimento moderno e di animazione, alla
piccola e antica Paludi, dove le donne vestono ancora di nero, come monache, come
sante, come Madonne. Si passa, tra Rossano e Paludi, attraverso poderi e giardini,
frutteti e seminati, aranceti in fiore e nespoleti. Una volta, molta parte di questa terra
era sotto la malaria: la quarantana e la terzana di Sibari. Tanto Rossano che Paludi,
erano pavesate, sui balconi attraverso le vie, dalle sontuose coperte delle spose
calabresi».

Anche a Paludi Fanfani venne accolto dal sindaco, dott. Francesco Salatino, e dalle
autorità del paese. «Paludi ha riservato al Presidente del Consiglio accoglienze che lo
hanno commosso profondamente: il sindaco dott. Francesco Salatino gli ha conferito
la cittadinanza onoraria, mentre una folla compatta e plaudente, intorno a lui, ripeteva
gli evviva che si leggevano a centinaia sugli striscioni alti un metro di cui erano
pavesate le nerastre mura del paesino. Poi Fanfani è salito sul balcone del municipio,
da dove ha risposto al saluto del sindaco rivolgendo parole di ringraziamento alla
popolazione. Prima di lasciare Paludi, mentre già le macchine del seguito che lo
avevano rincorso si incominciavano a intravedere alla base del’erta salita, Fanfani ha
visitato la casa materna, accolto da numerosi parenti che tuttora vi abitano»; Sandro
Brugnolini – Il Popolo, 15-4-61.
Da Paludi il corteo si diresse a Corigliano dove fece i1 suo ingresso alle 16,30.

«Nell’abitato i damaschi si erano infittiti: sventolavano dai balconi, tesi fra i palazzi,
mentre ai lati della strada principale migliaia di alunni delle scuole elementari e gli
studenti delle medie agitavano bandierine tricolori. […] Così, dopo che il Sindaco
avv. Leonetti aveva illustrato i problemi più urgenti, dalla viabilità alla
industrializzazione, dall’esigenza di sfruttare in loco le risorse dell’agricoltura alla
necessità di creare una scuola professionale e di valorizzare la montagna di
Corigliano; più d’uno, preso coraggio, si è fatto avanti. Uno ha sollecitato
provvidenze per gli artigiani, e un altro ha fatto presente l’opportunità di dotare quel
centro di impianti sportivi»; Cronaca di Calabria, 20-4-61.

P.S.: Altre foto relative alla visita del sen. Fanfani si possono vedere sul sito
https://anticabibliotecacoriglianorossano.it/aree-tematiche/1961-la-visita-del-
presidente-del-consiglio-amintore-fanfani-a-corigliano-rossano/

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: