Natale Graziano: delegittimata un’intera classe di governo

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La gragnola dei commenti post referendum si è concentrata, come era prevedibile, in una visione macro della politica, quella nazionale. Procedendo più giù in un’ottica micro, qualche spunto di riflessione va speso sulla ben più modesta prospettiva regionale e giù di lì. Il dato incontrovertibile del quasi 60% dei suffragi a favore del no attesta in maniera plastica la conclamata delegittimazione di un’intera classe di governo il cui operato, specie da noi al sud, è stato severamente ed impietosamente bocciato.

Una bocciatura, si badi, non solamente riferibile al merito e qualità delle azioni concretamente messe in opera (sia detto del tutto inesistenti) bensì soprattutto per l’atteggiamento strafottente, autoreferenziale e saccente dei rappresentanti del Popolo, vale a dire di coloro che avrebbero dovuto rappresentarne e difenderne i bisogni a muso duro ad ogni accenno di scellerata scelte in danno di esso. E qui per noi di questo territorio la mente corre ai sistematici saccheggi subiti negli ultimi anni primo fra tutti la delinquenziale chiusura del Tribunale di Rossano sulla quale non uno, sottolineo uno solo, parlamentare di questa provincia ha mai intrapreso e sostenuto, insieme al presidente della regione e ai consiglieri regionali (che hanno fatto incetta di consensi in quest’area), un convinto braccio di ferro con governo e parlamento nazionale volto a porre rimedio a questa autentica porcata messa in atto da ben individuate lobby di affari nemici giurati di questa nostra vasta area della Calabria. Più volte interpellati, anche da chi scrive, taluni di questi soggetti non hanno avuto altro atteggiamento che fare spallucce ovvero trincerarsi dietro all’ineluttabile corso fatalistico degli eventi per cui tutto era compiuto e bisognava rassegnarsi. Non ci vuole molto a capire che siamo al cospetto oltre che di soggetti illegittimamente investiti (per dichiarato dictum della Corte costituzionale) dell’alto ruolo di rappresentanti di un ceto improduttivo e dunque inutile. A questo punto il risultato del referendum va salutato come auspicio per l’inizio di profonda e radicale liberazione da ogni residuo parassitario che blocca ancora il nostro decollo. L’onda lunga di protesta del Popolo sovrano deve continuare inarrestabile e la grande maggioranza silenziosa che ha mandato all’aria i tentativi eversivi di sconvolgimento del nostro ordinamento costituzionale dovrà con maggiore convinzione e determinatezza, in occasione dell’ormai imminente prossimo appuntamento elettorale per il rinnovo del Parlamento nazionale scegliere la migliore rappresentanza al Parlamento delegando persone di provata affidabilità che già vivono con un proprio lavoro (e non mantenuti dalla politica) ma soprattutto libere e non cooptati dalle centrali di potere della peggiore partitocrazia romana con le quali barattano senza colpo ferire la loro immeritate fortune e carriere con le sorti e dignità di tanta gente.
Natale Graziano
Coordinamento Democrazia costituzionale
Comitato per il No Calabria

(fonte: comunicato stampa)

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