Movimento del Territorio con Pasqualina Straface: Riqualificazione aree urbane, si cominci dalle zone di mare

Pasqualina Straface

Corigliano-Rossano rappresenta, oltreché un agglomerato urbano, un importante centro che, per estensione territoriale, non ha nulla a che invidiare alle più blasonate città italiane. Un territorio che, per dono di natura, è sorto fra il mare e la montagna, e si è sviluppato attraverso i suoi suggestivi centri storici, circondandosi di verdi e lussureggianti campagne. Da un punto di vista amministrativo tutto ciò costituisce una preziosa risorsa, tanto che sarebbe più che doveroso offrirgli una pianificazione territoriale lungimirante e tesa allo sviluppo. Nelle aree marine, in particolare, come nel caso di Schiavonea, che da sola potrebbe rappresentare una vera e propria cittadina, posto che ha tutti i requisiti per essere centro indipendente, purtroppo, la situazione è difficile per problemi di ordine strutturale.
Partiamo da un presupposto: una pianificazione urbanistica seria ed analitica impone, ancor prima di erigere palazzi e palazzine, che siano realizzate le sottostrutture e i servizi. Qui tutto ciò non è accaduto, o è accaduto solo in parte! Del resto sono più che evidenti i disagi che sorgono quando capita un temporale: il lungomare diventa un acquitrino di strade allagate, impercorribili e sdrucciolevoli. E questa non è che solo una delle tante criticità che il borgo marinaro è costretto a subire. La rete fognaria, soprattutto in estate, produce delle nauseanti esalazioni proprio a ridosso dei punti nevralgici della circolazione pedonale. Infine, un problema atavico e mal sopportabile è da rinvenire nella mancanza d’acqua, o nell’odore sulfureo che questa presenta in alcuni quartieri di Schiavonea. Questi sono alcuni dei tanti punti di criticità che la frazione marinara della località Corigliano è costretta a vivere. Ma ad oggi v’è di più.
Il problema degli ultimi tempi riguarda l’illuminazione pubblica, e conseguentemente, il buio che imperversa in diversi quartieri, finanche dello scalo cittadino. Confidiamo animosamente che tale disservizio sia solo provvisorio, anche perché l’illuminazione non è semplicemente una questione funzionale alla circolazione stradale ma anche una primaria questione di sicurezza pubblica. Il nostro borgo marinaro, fiore all’occhiello della nostra cara città, e anche volano del turismo locale e dell’intero comprensorio, dovrebbe ricevere, al più presto, una serie di interventi qualificanti. Crediamo che occorra parlare di turismo quanto più possibile destagionalizzato, visto il clima mite che abbraccia quasi sette mesi. E tutto questo deve comportare l’attenta predisposizione di un piano di rilancio urbano prima ancora che turistico, dove al centro degli interessi è messo il cittadino residente e poi il turista utente. A cominciare dai servizi essenziali, dalla viabilità, dalla pulizia (non è ammissibile posizionare i cassonetti per la raccolta dei rifiuti proprio sul lungomare!), alla lotta all’inciviltà e alla deturpazione, per finire alla progettazione stagionale e degli eventi. Questo piano di rilancio, proprio perché è diretto ad un’area che beneficia di una forte presenza turistica, deve essere necessariamente redatto con l’apporto di tutti gli operatori del settore alberghiero, turistico e commerciale. La piena e concreta sinergia di questi, insieme all’ideazione di forme innovative di attrazione sociale, magari mutuate da qualche località turistica più evoluta, potrebbe dare a Schiavonea un’immagine sensibilmente migliore di quella che ha tutt’oggi. Schiavonea è per noi un luogo importante. Anzi vitale. Rappresenta, insieme all’agricoltura, la forza economica dell’intera città. Un luogo che, centro storico e montagna a parte, si presenta come la punta di diamante delle bellezze cittadine (Comunicato stampa).
Movimento del Territorio con Pasqualina Straface

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